A Mayotte una catastrofe preannunciata

Una catastrofe annunciata. Così si potrebbero definire le conseguenze del passaggio del ciclone tropicale Chido sull'arcipelago francese di Mayotte, situato nell'Oceano Indiano. Ciclone che ha causato centinaia, se non addirittura migliaia di morti e ingentissimi danni. Già, perché lo scorso mese di marzo un rapporto parlamentare aveva lanciato l'allarme descrivendo nei dettagli i rischi a cui l'isola sarebbe stata esposta in caso un ciclone vi si fosse abbattuto, come spiegano l'HuffPost e il Blick. A lasciare di stucco, oggi, alla luce di quanto successo, è la precisione delle descrizioni presenti nel documento, che sembrano ritrarre esattamente ciò che è accaduto nel Dipartimento francese, il più povero dell'Esagono.
«Considerando l'estensione dell'abitato informale sull'isola, il bilancio delle vittime sarebbe catastrofico», avvertiva Olivier Brahic, direttore generale dell'Agence Régionale de Santé (ARS) di Mayotte. «Ad avere le maggiori difficoltà nel fronteggiare un evento maggiore, soprattutto in un contesto di crisi persistente, sarebbe il sistema sanitario, già molto deficitario».
Povertà strutturale, densità di popolazione tra le più alte in Francia, abitazioni precarie, infrastrutture carenti e una preoccupante mancanza di sistemi di prevenzione e di mezzi mobilizzati dallo Stato: eccoli gli ingredienti della catastrofe evidenziati nel rapporto. Olivier Brahic osservava poi come, nonostante i cicloni generalmente provochino pochi feriti gravi, la situazione a Mayotte è differente: «Il bilancio delle vittime potrebbe essere ingente nelle bidonvilles, dove le lamiere sollevate dal vento potrebbero causare grossi danni». In effetti, guardando alle conseguenze del passaggio di Chido, si osserva come a essere particolarmente colpite siano state le baraccopoli, dove la distruzione è impressionante.
Da parte sua, Gaëlle Nebard, direttrice dei territori d'oltremare della Croce Rossa francese, aveva attirato l'attenzione sulla mancanza di finanziamenti citando, a titolo di esempio, un dispositivo di prevenzione volto a sensibilizzare gli scolari sui rischi climatici il quale, per mancanza di risorse, è stato abbandonato due anni fa.
Altro punto critico sono poi le capacità di evacuazione. «I rifugi identificati nei vari comuni potrebbero accogliere 30.000 persone, ma si stima che la popolazione di Mayotte si attesti tra i 300.000 e i 400.000 abitanti», sottolineava Brahic.
Decretato il coprifuoco
Da oggi, intanto, è stato decretato un coprifuoco dalle 22.00 alle 4.00. Ad annunciarlo è stato il ministero dell'Interno francese spiegando che la decisione è stata adottata «per ragioni di sicurezza». Le autorità vogliono, in questo modo, evitare i saccheggi in un momento in cui Mayotte si trova di fronte a una penuria di acqua e cibo in seguito ai danni subiti per il passaggio del ciclone.
Chido è stato definito «una tragedia» dal presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha annunciato una sua visita nell'arcipelago «nei prossimi giorni».
A 3 giorni dal passaggio del ciclone, il Dipartimento francese si trova in condizioni difficilissime, con una situazione sanitaria che peggiora di ora in ora e fa temere per il diffondersi di epidemie. Macron ha annunciato anche il lutto nazionale.
«L'isola è totalmente devastata», ha dichiarato il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau ieri sera a La Réunion, di ritorno da un passaggio a Mayotte, precisando che «il 70% degli abitanti è stato gravemente colpito». Retailleau ha annunciato l'arrivo «nei prossimi giorni» di 400 gendarmi per dare man forte ai 1.600 presenti sul territorio dell'arcipelago.