Caslano

A quella rotonda non girano solo le auto

Il Cantone ha cambiato assetto alla rotatoria della Magliasina per fluidificare la circolazione, ma per ora l'obiettivo non è raggiunto – Colpa degli automobilisti, o le cause sono altre?
© CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
Sveva PoggieGiuliano Gasperi
23.04.2024 06:00

Viabilità e Malcantone: un accostamento di parole che sembra maledetto. L’ultimo fronte polemico si è aperto a Caslano, dove la rinnovata rotonda della Magliasina sta creando malumori e grattacapi. La sua sistemazione, che si concluderà quest’estate con la posa dell’ultimo strato di asfalto, fa parte del famoso Piano di Pronto Intervento: un pacchetto di misure, definite «urgenti» già tredici anni fa, volute per fluidificare la circolazione lungo la A398, una delle strade più trafficate in Ticino.

Un passaggio obbligato

«In principio noi di Caslano eravamo favorevoli a questo piano – ci ha detto il sindaco Emilio Taiana – mentre ora siamo un po’ delusi dal risultato. La situazione non è peggiorata, però l’obiettivo non è stato raggiunto: l’ho potuto constatare sia come utente della strada, sia ascoltando quello che dice la gente». Epicentro del malumore: la rotonda accanto al fiume. «Le persone, non essendo abituate a questo genere di rotatorie, stanno facendo fatica ad adattarsi». Sulla stessa frequenza, o meglio sulla stessa corsia, i vicini di casa di Pura, per i quali quel tondo d’asfalto è un passaggio obbligato. «La sistemazione non ha portato a nessun miglioramento fino ad ora» ha commentato Matteo Patriarca, che si è occupato del tema da sindaco nella legislatura appena conclusa. «Anzi, devo dire che nel primo mese c’è stato un lieve incremento degli incidenti, seppur di piccola portata. Questo anche perché la segnaletica, inizialmente, non era molto chiara».

E i ciclisti?

Nel frattempo le indicazioni sono state completate e migliorate, ma gli ingorghi, complice una situazione viaria già complicata di suo, non sono spariti. Come abbiamo potuto verificare sul posto, il flusso intenso di vetture sull’asse Lugano-Ponte Tresa fa sì che gli automobilisti provenienti da Pura e Caslano fatichino a immettersi nella rotatoria. Salta all’occhio, tra l’altro, il pericolo per i ciclisti: senza una pista separata o almeno un percorso dedicato, c'è il rischio che non vengano visti e siano coinvolti in incidenti, specialmente a causa della limitata visibilità provocata dalla doppia corsia. Come se non bastasse, ci sono automobilisti che cambiano corsia all’ultimo momento o che si limitano a viaggiare sulla corsia esterna, aumentando ulteriormente la probabilità di sinistri e il disordine generale. «Il problema – ha spiegato l’attuale sindaco di Pura Remo Ferretti – è che abbiamo una strada a una corsia – per senso di marcia – che s’immette in una rotonda a due corsie e poi torna nuovamente a una corsia. Per entrare bisogna attraversare due flussi di auto incolonnate, senza dimenticare bici e moto. Non aiuta nemmeno il fatto che è stata accorciata la corsia di preselezione per chi va da Lugano a Pura. Gli ingegneri avranno avuto le loro ragioni, che non discuto, ma da fruitore la percezione è questa». «È un cerottino messo male – ha sintetizzato Patriarca –, comunque proporre nuove soluzioni è sempre meglio di niente». A tal proposito, la speranza del Malcantone è sempre quella di poter risolvere o almeno alleviare il problema del traffico nel suo complesso, in primis con la realizzazione della nuova rete tram e della circonvallazione Agno-Bioggio, che sta facendo discutere anch’essa per la scelta del Cantone di progettare il tratto di Agno completamente in superficie.

Monitoraggio in corso

Tornando alla rotonda della Magliasina, lo stesso Cantone è al corrente dei malumori, che il Comune di Pura e alcuni privati avevano messo nero su bianco scrivendo a Palazzo delle Orsoline. Da noi contattato, il Dipartimento del territorio fa notare che i disagi segnalati da Pura «si riferivano ai primi venti giorni di servizio della nuova sistemazione viaria, ancora priva della segnaletica verticale definitiva», che nel frattempo, come detto, è stata posata, «così da orientare al meglio gli utenti e migliorare la scorrevolezza». A mente del Cantone, servirà comunque anche del tempo: «Secondo quanto constatato anche in altre situazioni, l’utenza necessita usualmente di un periodo di adattamento alle nuove condizioni per sfruttare al meglio le potenzialità della nuova sistemazione viaria». In altre parole: i disagi potrebbero essere alleviati con scelte diverse da parte degli automobilisti, o almeno di alcuni di essi: quelli che non riescono a orientarsi nelle rotonde a doppia corsia (si veda l’articolo sotto) o che hanno come unica regola superare il prima possibile lo snodo. Per capire meglio cosa succede a Caslano, il Dipartimento del territorio sta monitorando la situazione sul posto.

Un piccolo ripasso

E voi, come vi comportate nelle rotonde a doppia corsia? Seguite le regole aspettandovi che lo facciano anche gli altri, entrate alla «spera in Dio» cercando di uscirne indenni, oppure attivate la modalità «formula uno» sfruttando ogni minimo varco e lasciandovi alle spalle la rotatoria, le altre auto e le norme della circolazione? Quasi inutile dire che il secondo e il terzo approccio sono sconsigliati. Vediamo quindi cosa è più giusto fare. Lo schema sopra è pubblicato sul sito dell’Ufficio prevenzione e infortuni, che spiega: «Chi lascia la rotatoria alla prima o alla seconda uscita, deve usare la corsia di destra; altrimenti, quella di sinistra». Essere sulla corsia interna se si vuole uscire oltre la metà della rotonda, comunque, non è un obbligo di legge, bensì un consiglio. «E se una carreggiata a due corsie – scrive sempre l’UPI – confluisce in una rotatoria a due corsie, bisogna percorrere la rotonda rimanendo sulla stessa corsia». L’importante è non tagliare la strada agli altri. A tal proposito, la Polizia cantonale ricorda che se un conducente vuole spostarsi dalla corsia interna a quella esterna, ed essa è già occupata da altre vetture, è necessario fare un secondo giro e cambiare corsia appena possibile, quando la via è libera (fermarsi all’interno di una rotonda è vietato). In generale serve attenzione, perché l’incidente è sempre in agguato. Può verificarsi, ad esempio, fra due automobilisti che accedono alla rotonda insieme da due corsie diverse. In caso di collisione, di chi è la colpa? La precedenza, come stabilito dal Tribunale federale, è del veicolo sulla corsia di sinistra, la cui attenzione è rivolta principalmente al traffico proveniente da sinistra (già dentro la rotonda) mentre il conducente che entra dalla corsia di destra ha la visibilità a sinistra preclusa dal veicolo di fianco.