A Zoagli sarà dura ripartire

La Liguria segnata dalle intemperie raccontata dal nostro inviato - Tutti sono al lavoro per sistemare i danni della mareggiata
Zoagli il 22 ottobre
Nicola Bottani
Nicola Bottani
12.11.2018 10:44

ZOAGLI - Piove ancora sulla Liguria e il suo Levante. Oggi la mattina presto abbiamo quindi accantonato l'idea di raggiungere Portofino, il pittoresco borgo dei VIP, che avremmo voluto raggiungere passando salendo e poi scendendo lungo le pendici dell'omonimo monte. Quel Monte di Portofino che è una riserva naturale e agli appassionati di camminate offre un sentiero più bello dell'altro. Da Rapallo, dove abbiamo toccato con mano la devastazione del porto, ci spostiamo a Zoagli, borgo di 2.500 abitanti poco più a est, a pochi minuti e chilometri in macchina. Qui il mare, quando c'è stata la mareggiata di fine ottobre, è arrivato in piazza, ha spazzato via la passeggiata a mare sia a Levante sia a Ponente, ha sventrato il ristorante dei Bagni Silvano, con l'entrata sulla piazza e la terrazza protesa sulla spiaggia in ciottoli, pure loro spazzati dalle onde. Anche un altro ristorante sul mare – l'Arenella – ha subìto danni pesanti, qualche passo più a ovest di quello dei Bagni Silvano, dove i Bagni Pietra di Luna, a qualche metro d'altezza sugli scogli e dal normale livello del mare, sono andati incontro allo stesso destino. E andando a rivedere una foto scattata a Zoagli il 22 ottobre, pochi giorni prima della mareggiata, con la gente ancora in spiaggia e al caldo, si capisce che la natura fa e disfa a suo piacimento, senza che l'uomo possa farci nulla, se gli elementi si scatenano alla massima potenza o quasi.

Tre dei ristoranti o bar dei cinque di Zoagli che sono più vicini al mare di fatto non ci sono più. Due, a est della piazzetta si sono salvati. Lo Zen, il cui titolare ancora non si spiega come la fortuna gli abbia dato una mano nella tempesta che il suo locale l'ha risparmiato, e quello dei Bagni Punta Stella. Anche perché una volta chiusa la bella stagione, al Punta Stella si smonta tutta l'infrastruttura: via la terrazza, via le cabine, via il tetto, in attesa di rimontare il tutto nei mesi migliori, quelli estivi e del turismo.

A Zoagli, frequentata e apprezzata pure dai turisti e vacanzieri ticinesi, operai comunali e volontari hanno pulito subito la piazza, togliendo rami e tutti quegli scarti che l'anno riempita durante la mareggiata. E hanno spostato le barche che se ne sono andate in giro per conto loro, sotto la spinta delle onde, che hanno raggiunto diversi metri di altezza, durante la mareggiata di fine ottobre. La ferita della passeggiata a mare distrutta, però, non potrà essere sanata in fretta, perché questa di questa attrazione turistica è più quello che è stato distrutto di ciò che è rimasto, a occhi e croce. Per un borgo come Zoagli, che non gode della stessa notorietà di Portofino e che gli zoagliesi intravedono dall'altra parte del Golfo del Tigullio, ripartire sarà difficile e dura. Ma non impossibile, se non verrà meno la volontà di reagire senza piangersi addosso, come hanno fatto i suoi abitanti quando si è trattato di liberare in fretta dai detriti la loro piazza.

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