Norvegia

Abbattuto il tricheco Freya: tanto popolare da essere «pericoloso»

Il mammifero era diventato un'attrazione estiva nel fiordo della capitale – La gente per uno scatto o un video avrebbe fatto di tutto, anche rischiando
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Red. Online
14.08.2022 15:54

Cinque anni, 600 chili e un nome assegnato dalla popolazione: Freya, la dea della mitologia norrena che incarna bellezza, seduzione e fertilità. Stiamo parlando del tricheco norvegese divenuto attrazione di Oslo. Che, però, ha fatto una bruttissima fine. Freya è infatti stata abbattuta. E la colpa è tutta dei turisti.

Il tricheco norvegese era diventato un'attrazione estiva nel fiordo di Oslo. Il 17 luglio era comparsa nelle acque che bagnano la capitale scandinava. Lì aveva iniziato a salire su barche e gommoni ancorate nel porto. Attirando tutte le attenzioni di popolazione e turisti che, smartphone alla mano, cercavano lo scatto o il video perfetto. Dalle buffe posizioni a riposo, agli scatti del gigantesco mammifero alla ricerca di cigni e oche. 

«La decisione di praticare l'eutanasia sul tricheco è stata presa sulla base di una valutazione completa della continua minaccia alla sicurezza umana», ha dichiarato in un comunicato il capo della Direzione norvegese della pesca, Frank Bakke-Jensen. Già, perché nelle scorse settimane l'allarme era già stato lanciato. «Questi animali hanno bisogno di riposare, anche per venti ore al giorno», aveva sottolineato Runa Aae, esperto di mammiferi marini, «ma ormai le persone non danno tregua a Freya. E questo la sta stressando». Non si parla solo di foto dal porto, c'era chi le lanciava oggetti (come una palla rossa), chi si buttava in acqua nella speranza di raggiungerla, chi si avvicinava a bordo di canoe e paddle. 

La salute di Freya è peggiorata velocemente, come documentato da un veterinario. Ma lo spostamento forzato non sarebbe stato così semplice: si sarebbe resa necessaria la giusta dose di sedativo e un'organizzazione perfetta per non rischiare che affogasse in acqua. «Il fatto che la tricheca sia diventato una vera e propria attrazione ci ha spinti ad accelerare sulle misure da prendere. Ciò che temiamo è che qualcuno possa farsi del male», aveva spiegato la portavoce del ministero Nadia Jdaini.

Su Freya è quindi stata praticata l'eutanasia. E ancora una volta l'uomo vince sull'animale. Ma è una sconfitta.