Abuso di gruppo su una ventenne: tre condanne

Si è concluso con tre condanne a 5 anni, 27 mesi e 30 mesi il processo a carico dei tre giovani accusati di violenza carnale nei confronti di una loro coetanea. Una ragazza con la quale, uno dopo l'altro, nel loro appartamento, hanno avuto un rapporto sessuale. Dell'imputazione principale è stato ritenuto colpevole solo uno degli imputati, soprattutto per il rapporto avuto con la vittima quando questa aveva manifestato il suo dissenso e la sua volontà di tornare a casa, mentre gli altri due sono stati condannati per atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Per la Corte, presieduta dal giudice Mauro Ermani, è stato decisivo il giudizio sulle versioni delle parti: quella della vittima è stata ritenuta credibile, lineare e costante, mentre le «innumerevoli narrazioni» degli imputati no. «Ne hanno dette di ogni - ha sintetizzato Ermani -. Solida lei, bugiardi loro». Ermani non ha risparmiato critiche nemmeno agli avvocati difensori Clarissa Indemini, Deborah Gobbi e Mattia Guerra per alcune valutazioni «urtanti» espresse sulla vittima durante le loro arringhe, così come alla procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis per «un'inchiesta lacunosa» nella quale, secondo il giudice, lei è stata troppo assente (critiche a cui la rappresentante dell'accusa ha preferito non replicare).