Lutti

Addio a Gabriella Caldelari, una vita per il Ruanda

Nel 1994 fondò l'associazione Insieme per la Pace che da quasi trent'anni sostiene le vittime del genocidio creando opportunità, una banca di microcredito, e dando lavoro e possibilità di sussistenza a centinaia di persone
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Online
21.12.2023 18:31

«Salutiamo la nostra instancabile presidente e fondatrice». Così l’associazione Insieme per la Pace dice addio a Gabriella Caldelari, che si è spenta all’età di 80 anni.

Maestra di Scuola dell’infanzia di professione, ha insegnato ad Arzo e a Pazzallo. Dal 1986 ha operato quale educatrice all’Otaf di Sorengo e all’istituto don Orione di Lopagno. Negli anni Settanta si è dedicata all’accoglienza dei rifugiati cileni e al movimento femminista. Poi, nel 1994, ha fondato a Signôra (Val Colla) l’associazione Insieme per la Pace in aiuto alle vittime del genocidio e per la rappacificazione delle etnie in Ruanda. «Ha salvato dalla morte, soccorso e cresciuto nei loro diritti centinaia di bambini orfani vittime del genocidio», scriveva di Gabriella Caldelari la giuria che, nel 2016, le ha assegnato il Premio Giovanni Cansani. Il riconoscimento era stato attribuito alla carriera, per 20 anni di lavoro di rappacificazione delle etnie ruandesi tramite ricostruzioni di comunità familiari, costituzione e sostegno di cooperative socio-economico-sanitarie, scolarizzazioni, costruzione di acquedotti.

L’associazione

Le terribili immagini provenienti dal conflitto ruandese, all’inizio degli anni Novanta, sconvolgono la sua esistenza di insegnante, inducendo Gabriella Caldelari, nel maggio 1994, a partire insieme a Mariapia Fanfani come volontaria in quel Paese africano dilaniato dal genocidio, riuscendo a salvare centinaia di orfani. Nell’agosto di quello stesso anno, pubblica «Ruanda per non dimenticare». Quindi, lascia l’insegnamento e fonda l’associazione Insieme per la Pace.

I risultati

In quasi trent’anni di attività, l’associazione ha sostenuto le vittime del genocidio, creando opportunità, una banca di microcredito, e dando lavoro e possibilità di sussistenza a centinaia di persone. Ha inoltre costruito una decina di acquedotti nel Paese e ha dotato nuovi villaggi della savana di pompe idrauliche a energia solare. Insieme per la Pace, inoltre, sostiene dal 1996 un centro a Gatenga per orfani e bambini di strada, al quale fornisce regolarmente alimenti di base. Il progetto si è esteso con l’acquisto di case per organizzare famiglie che ospitano ragazzi e ragazze di strada.