Arte

Addio a Irma Blank, artista della scrittura senza parola

L'artista italo-tedesca aveva 89 anni
© CdT / Chiara Zocchetti
Ats
16.04.2023 13:45

L'artista italo-tedesca Irma Blank, affascinata dalle combinazioni che si possono ottenere lavorando con scrittura e disegni - una ricerca che è diventata il tratto distintivo della sua opera - è morta venerdì scorso a Milano all'età di 89 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla Galleria P420 di Bologna (Emilia-Romagna), che nel 2013 aveva ospitato la mostra dal titolo Senza Parole, ripercorrendo l'intera carriera di Blank.

Nata a Celle, in Germania, nel 1934, Blank si trasferisce in Italia negli anni Cinquanta, stabilendosi nel 1955 in Sicilia, a Siracusa, e dal 1973 a Milano, dove da allora ha sempre vissuto e lavorato. Lo sradicamento geografico, culturale e linguistico costituisce la base del suo lavoro, facendo di lei una pioniera della relazione tra arte concettuale, linguaggio e segno.

Dagli anni Sessanta Blank ha iniziato a esporre opere in cui ha indagato forme e senso della scrittura, in una ricerca linguistica sul segno germinata nell'ambito dell'arte concettuale e rimasta coerente nel corso dei decenni. Realizzando che «non esiste al mondo la parola giusta», Blank inizia a lavorare su una prima serie di opere introspettive, «Eigenschriften (self-writings, 1968-1973)» che rappresenta l'inizio di una ricerca artistica che la accompagnerà per tutta la vita, fondata su calligrafie inventate e spogliate dagli obblighi del significato.

Espungendo dal segno ogni significato attraverso la sua reiterata ripetizione, Blank lo ha trasformato in forma silenziosa e introspettiva, come attestano i cicli successivi «Trascrizioni» (1973-79), «Radical writings» (primi anni Ottanta - primi anni Novanta) e i più recenti «Avant-testo», «Hyper-Text» e «Global writings».

Presenti in importanti collezioni private e pubbliche (Museo del Novecento di Milano; Museion di Bolzano, nel Trentino-Alto Adige; Mart di Rovereto, pure nel Trentino-Alto Adige), le sue opere sono state esposte in importanti mostre personali (al Padiglione d'arte contemporanea di Milano nel 1992; al Capc di Bordeaux (Francia) nel 2020; al Museo civico Villa dei Cedri di Bellinzona nel 2021; e alla Fondazione Ica di Milano nel 2022) e collettive (Documenta 6 a Kassel, in Germania; e la 38esima Biennale Arte di Venezia nel 1978).