Diritti

Addio a pellicce e foie gras? Si voterà sulle importazioni

Consegnate le firme per vietare le importazioni se sono state inflitte sofferenze agli animali
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Red. Confederazione
28.12.2023 19:47

La popolazione svizzera sarà chiamata a votare sul divieto di «import» di foie gras e pellicce. Due iniziative popolari sono infatti state depositate alla Cancelleria federale dall’organizzazione animalista «Alliance Animale Suisse».

I due testi, intitolati per la precisione «Sì al divieto di importazione di foie gras (Iniziativa foie gras)» e «Sì al divieto di importare prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo sofferenze agli animali (Iniziativa pellicce)», mirano a prevenire la sofferenza degli animali. La prima ha raccolto 106.448 firme, mentre la seconda 116.140.

I prodotti in questione non possono essere realizzati in Svizzera, ma vengono «importati in massa», sottolinea l’organizzazione, secondo cui le due iniziative (che chiedono entrambe di completare l’articolo 80) permetteranno anche di aprire un dibattito sulle incongruenze «che ci portano a emanare disposizioni di legge che poi aggiriamo».

200 mila kg all’anno

L’iniziativa popolare «Sì al divieto di importazione di foie gras», come indica il nome, è chiara: «L’importazione di foie gras e di prodotti derivati dal foie gras è vietata». Anche perché ingozzare oche e anatre è considerata una crudeltà vietata da oltre 40 anni nella Confederazione, aggiunge l’organizzazione. Nonostante ciò, vengono importati ogni anno 200 mila chilogrammi di foie gras.

In Svizzera il Parlamento ha recentemente deciso di non vietare l’importazione di foie gras, in quanto ciò porterebbe probabilmente a un turismo degli acquisti dalla Romandia verso la Francia. A settembre, il Consiglio nazionale ha approvato una mozione (modificata in precedenza dagli Stati) che chiede di introdurre solo un obbligo di dichiarazione sui metodi di produzione. Anche il Governo si è detto contrario a un divieto d’importazione: Alain Berset in Parlamento aveva bollato la proposta ritenendola una misura troppo radicale. Oltre a ciò, si scontra anche con una serie di accordi commerciali e agricoli sottoscritti a livello internazionale. Al momento, quasi tutti i Paesi europei vietano l’alimentazione forzata di oche e anatre. Fanno eccezione Francia, Ungheria e Bulgaria.

Uccisi circa 1,5 milioni di animali

In Svizzera arrivano inoltre annualmente circa 350 tonnellate di pellicce, per le quali vengono uccisi circa 1,5 milioni di animali. Più della metà di questi prodotti proviene dalla Cina, dove i maltrattamenti nei confronti degli animali sono quotidiani, rileva «Alliance Animale Suisse», chiedendosi come sia possibile infliggere tali violenze per semplici gusti nel vestire o nel mangiare. La cosiddetta «Iniziativa pellicce» chiede formalmente quanto segue: «L’importazione di prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo sofferenze agli animali è vietata».

All’interno dei due comitati promotori figura la consigliera nazionale Martina Munz (PS/SH), nonché l’ex «senatore» sciaffusano Thomas Minder (Indipendente, ma nel gruppo UDC), uscito di scena alle scorse Federali.