Addio all'albo artigiani

BELLINZONA - Fine della corsa per l'albo degli artigiani. Il Gran Consiglio ha deciso di abrogare la LIA, sostenendo il rapporto di Amanda Rückert (Lega) e Lara Filippini (La Destra). Con 42 voti - di Lega, PLR, Verdi e La Destra - la maggioranza del plenum ha dunque deciso di mandare agli archivi la legge plebiscitava dallo stesso Gran Consiglio prima delle elezioni del 2015. Allo stesso tempo con il sostegno al rapporto di maggioranza verrà lanciata un'iniziativa parlamentare che mira all'istituzione di un nuovo albo compatibile al diritto superiore. Non è però detta l'ultima parola. Il presidente dell'UAE Piergiorgio Rossi, presente sulle tribune, ha annunciato: "Lunedì proporrò in direzione il lancio del referendum".
In merito alle resistenze interne, il presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali ha sottolineato: "Essere concilianti nella fase di applicazione di una legge, evita l'insorgere di contenziosi e il proliferare di ricorsi. La commissione chiamata ad applicare la LIA è stata flessibile come una lastra di vetro – ha affermato, per poi proseguire – perdendo di vista che lo scopo della legge non era quello di ostacolare oltre misura l'esercizio della professione delle ditte ticinesi, ma quello di frenare l'invasione da sud".
Nulla da fare invece per il rapporto di minoranza di Maurizio Agustoni (PPD), difeso anche dal PS, che chiedeva di mantenere l'attuale legge emendandola per gli aspetti giuridicamente non più sostenibili. Ha per contro fatto breccia, con l'accordo del Governo, la proposta di Agustoni di procedere alla restituzione delle tasse d'iscrizione pagate dalla ditte per il 2018. Zali ha infatti affermato: "Sarebbe opportuno restituire le tasse per il 2018 a tutti e non solo alle ditte svizzere o domiciliate in Svizzera".