Marocco

«Al momento il DFAE non dispone di informazioni su vittime svizzere»

La rappresentanza svizzera a Rabat è in contatto con le autorità competenti in loco
© EPA/Jalal Morchidi
Mattia Darni
09.09.2023 10:26

Più di 600 morti e oltre 300 feriti: questo è il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, del terremoto di magnitudo 7 che ha colpito il Marocco alle 23.11 di ieri, venerdì. L'epicentro del sisma è stato localizzato al centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N'Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sudovest di Marrakech. La scossa però è stata percepita lungo tutta la dorsale dell'Atlante: a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. Ingenti anche i danni materiali. Per far fronte al disastro, sono state mobilitate le forze dell'ordine, la protezione civile e il personale medico e paramedico.

Per capire meglio la situazione e, soprattutto, se ci sono anche dei cittadini svizzeri colpiti dal terremoto, abbiamo contattato Michael Steiner, portavoce del Dipartimento federale degli Affari Esteri. «La rappresentanza svizzera a Rabat è in contatto con le autorità competenti in loco», esordisce Steiner. «Al momento il DFAE non dispone di informazioni su vittime svizzere. Sono in corso chiarimenti».

Riguardo ai cittadini svizzeri che si trovano attualmente in Marocco, Michael Steiner afferma che quelli registrati nel Paese «sono ufficialmente 2.545. 102 cittadini svizzeri sono registrati sull'applicazione TravelAdmin e si trovano attualmente in Marocco».

Alla domanda se alcuni cittadini svizzeri presenti sul luogo del disastro abbiano già contattato il DFAE, Steiner risponde che «la helpline del DFAE ha ricevuto finora alcune richieste di informazioni da parte di cittadini svizzeri che si trovano in Marocco. È stato chiesto loro di seguire le istruzioni delle autorità locali, di registrarsi su Travel Admin e di contattare i tour operator o le compagnie aeree».

Per quanto concerne la possibilità di inviare degli aiuti in loco o di mettere in atto altre misure di soccorso, Steiner spiega che «la cellula di crisi dell'Aiuto umanitario a Berna è stata attivata e l’offerta di assistenza della Svizzera al Marocco è attualmente in fase di esame».

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