Al Museo delle Culture la gestione del Museo delle dogane

La convenzione, firmata dall'Amministrazione federale delle dogane e dal Municipio di Lugano, è entrata in vigore il primo febbraio
Red. Online
03.02.2017 15:35

LUGANO -  L'Amministrazione federale delle dogane e il Municipio di Lugano hanno firmato oggi a Palazzo Civico la convenzione che affida la gestione del Museo delle dogane svizzero di Cantine di Gandria al Museo delle Culture di Lugano. La Convenzione entrerà in vigore il 1. Febbraio 2017.

La firma della Convenzione ratifica un lavoro preparatorio, durato un anno, durante il quale l'Amministrazione federale delle dogane e il Museo delle Culture hanno studiato e condiviso un programma per rilanciare e rafforzare l'organizzazione e la espositivi della Svizzera italiana. Tale programma coinvolge anche attivamente la Società Navigazione del Lago di Lugano. Fulcro del programma condiviso è il Piano triennale di gestione che definisce gli obiettivi e le modalità di sviluppo del Museo delle dogane, nel rispetto della sua identità e della sua missione.

«L'intesa - commenta il sindaco di Lugano Marco Borradori - è un ulteriore passo di consolidamento dei rapporti tra la Confederazione e la Città di Lugano, impegnata negli ultimi anni a rafforzare la propria vocazione culturale e la capacità attrattiva in campo turistico, proponendo un'offerta diversificata e mirata a diversi pubblici».

«Un'intesa - aggiunge il sostituto del direttore generale delle dogane Hans Peter Hefti, che ha condotto le trattative col direttore del Museo delle Culture Francesco Paolo Campione - «che permetterà di accrescere la percezione del valore dell'attività delle dogane e d'inserirla in un più ampio quadro culturale, in un momento storico, fra l'altro, fortemente segnato dai problemi migratori».

«L'accordo - conclude il municipale e capo Dicastero cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco - costituisce una novità di rilievo non soltanto per i vantaggi che derivano dalla collaborazione territoriale, ma anche per l'affermazione di una politica di gestione pubblico-privato delle organizzazioni culturali orientata alla ricerca di sinergie ed economie di scopo, che accrescono le risorse disponibili senza aggravare il bilancio delle istituzioni pubbliche».