Alain Berset eletto nuovo segretario generale del Consiglio d'Europa

L'ex consigliere federale Alain Berset è stato eletto nuovo segretario generale del Consiglio d'Europa dall'Assemblea parlamentare. Ha ricevuto il maggior numero di voti nel secondo turno di votazioni svoltosi questa sera a Strasburgo.
Il socialista friburghese 52.enne, che partiva come favorito, ha avuto la meglio sull'ex ministro della Cultura estone Indrek Saar e sul belga Didier Reynders, che ha ricoperto diversi incarichi ministeriali ed è attualmente Commissario europeo.
Berset ha ricevuto 114 voti, contro gli 85 di Saar e i 46 di Reynders (1 scheda non valida), come annunciato dal presidente dell'Assemblea parlamentare Theodoros Rousopoulos. Il candidato svizzero era già giunto in testa al primo turno.
Il segretario generale è responsabile della pianificazione strategica e della conduzione delle attività e del bilancio del Consiglio d'Europa. Dirige e rappresenta l'Organizzazione. Oltre a questo redige un rapporto annuale sullo stato della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto. Dal 2019 questa posizione è ricoperta dalla croata Marija Pejčinović Buri.
Il passaggio di consegne è previsto per il 18 settembre e Alain Berset sarà il primo svizzero a ricoprire questa carica.
Una task force sull'Ucraina
L'Ucraina sarà la priorità di Alain Berset come segretario senerale del Consiglio d'Europa. L'ex consigliere federale ha annunciato l'intenzione di creare rapidamente una task force sul conflitto all'interno dell'istituzione di cui fa ora parte.
Nella sua prima dichiarazione dopo l'elezione, il friburghese ha dichiarato di voler istituire un'unità operativa composta da membri dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, del Comitato dei ministri e del segretariato generale del Consiglio.
La task force, che si riunirà regolarmente, discuterà e preparerà proposte di azione del Consiglio d'Europa sul tema della guerra in Ucraina. Berset ha sottolineato la necessità di mettere in atto «meccanismi di compensazione», menzionando anche la questione dei finanziamenti e dei tribunali speciali.
A suo avviso, «la parte più difficile arriva adesso». Ha chiesto «impegni al più alto livello da parte di tutti gli Stati membri» a sostegno dell'Ucraina e ha sottolineato l'importanza che questo arrivi anche Paesi di altri continenti.
Tra le altre questioni che intende affrontare, il deputato friburghese ha menzionato l'erosione della democrazia e la lotta alla disinformazione.