Alain Resnais protagonista a Cannes

Il cinema come arte della terza età? Una simile affermazione, che fa torto ai tantissimi giovani che continuano a lanciarsi in questa affascinante avventura, trova comunque una sua (almeno parziale) conferma nella competizione del 65. Festival di Cannes che annovera diversi «grandi vecchi» della settima arte. Ieri è toccato al più anziano (90 anni), e forse al più fantasioso, di questa allegra combriccola mostrare il suo nuovo film Alain Resnais con, Vous n?avez encore rien vu. «Tutto è cominciato come uno scherzo in moviola con il mio montatore al quale ogni giorni chiedevo se avesse già visto qualcosa. - spiega Resnais - Per gioco, questa frase ricorrente è diventata il titolo provvisorio del film e quando il laboratorio ha iniziato a inviarci gli spezzoni di pellicola con le etichette stampate con questa dicitura abbiamo deciso di mantenerla fino alla fine». Ma dietro questa scelta ludica si nasconde una motivazione più seria: «Pensiamo di sapere molto su noi stessi e sugli altri esseri umani – afferma ancora Resnais – quando invece non abbiamo visto che ben poco sia della nostra vita che di quella degli altri». I protagonisti del film (una quindicina, tra cui citiamo: Sabine Azéma, Pierre Arditi, Lambert Wilson, Anny Duperey, Mathieu Amalric e Michel Piccoli) vengono convocati a casa di un drammaturgo appena defunto di cui hanno interpretato le opere e, con la scusa di giudicare la messa in scena di Eurydice da parte di una giovane compagnia, si rituffano a poco a poco nei loro personaggi dando luogo a un affascinante gioco di rimandi, tra similitudini e contrasti. Un geniale omaggio alla capacità dell?attore di trasporre tutto se stesso dentro un personaggio che non conosce, scontrandosi con i fantasmi che popolano la sua memoria e il suo subconscio.