Il caso

Alla fine, la Universal Music Group ha messo a tacere TikTok

La società discografica ha rimosso le canzoni dei suoi artisti dalla piattaforma cinese, dopo che una serie di accuse e tensioni non hanno portato a un rinnovo del contratto di licenza tra le due parti
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Red. Online
01.02.2024 15:45

Universal Music Group ha messo a tacere TikTok. Letteralmente, dal momento che, a partire da qualche ora, in alcuni video pubblicati sulla piattaforma cinese è stata rimossa la musica. Una mossa, questa, che arriva dopo giorni di tensioni, ma soprattutto di minacce. In sintesi, la grande società discografica che pubblica la musica di alcuni dei cantanti più amati – tra cui Taylor Swift, Drake, Ariana Grande e gli U2 – ha dichiarato guerra al social media di Pechino, a causa di un mancato accordo tra le due parti. Ma vediamo, nel dettaglio, che cosa è successo.

La lettera aperta

Tutto nasce da un contratto di licenza tra TikTok e la Universal Music Group. Contratto che, a tutti gli effetti, è scaduto ieri e a cui non è conseguito un rinnovo. Ma andiamo con ordine. Martedì, giorno prima del termine, la Universal ha pubblicato una lunga, lunghissima lettera aperta, dai toni particolarmente accesi, in cui accusava la piattaforma di offrire «pagamenti insoddisfacenti per la musica». E non solo. 

Nello specifico, nella sua infuocata comunicazione, la società discografica ha esordito ricordando che la loro missione è quella di «aiutare i nostri artisti e cantautori a raggiungere il loro massimo potenziale creativo e commerciale», attraverso l'impegno di appositi team che, grazie alla loro esperienza e passione, stringono accordi con partner di tutto il mondo. «Partner che prendono sul serio le proprie responsabilità per compensare equamente i nostri artisti e cantautori, trattando l'esperienza dell'utente con rispetto». E tra questi, TikTok sembra essere la pecora nera. 

«I termini del nostro rapporto con TikTok sono stabiliti dal contratto, che scade il 31 gennaio 2024. Nelle nostre discussioni sul rinnovo del contratto, abbiamo insistito su tre questioni cruciali: un compenso adeguato per i nostri artisti e cantautori, la protezione degli artisti umani dagli effetti dannosi dell'intelligenza artificiale, la sicurezza online per gli utenti di TikTok». Ed è qui che iniziano i problemi. 

In primo luogo, per quanto riguarda la questione del compenso, la piattaforma cinese ha proposto di pagare artisti e cantautori «a una tariffa che è una frazione di quella pagata dalle principali piattaforme social». Scatenando, va da sé, l'ira della Universal, che ha immediatamente evidenziato come TikTok stia cercando di «costruire un business basato sulla musica, senza pagare un giusto valore per la musica». 

Ma si tratta solo della punta dell'iceberg. In merito alla questione dell'intelligenza artificiale, la società discografica ha dichiarato che il comportamento di TikTok avrebbe permesso che «la piattaforma venisse inondata di registrazioni generate dall’intelligenza artificiale, oltre a sviluppare strumenti per abilitare, promuovere e incoraggiare la creazione di musica basata sull’intelligenza artificiale sulla piattaforma stessa». Tra le altre cose, il social media è stato anche accusato di «far pochi sforzi per gestire le grandi quantità di contenuti sulla sua piattaforma che violano la musica degli artisti della Universal». Il tutto senza offrire soluzioni significative. Anzi. 

Il problema più grande fra tutti, però, è un altro. Nel momento in cui la Universal ha provato a prendere contatto con TikTok, per trovare nuove misure da adottare, la piattaforma ha risposto «prima con indifferenza, e poi intimidazione». Facendo andare su tutte le furie l'etichetta discografica e costringendola, va da sé, a non rinnovare la partnership. 

TikTok (quasi) in silenzio

Ed ecco, 48 ore dopo, i risultati. Nelle scorse ore, TikTok ha dichiarato di aver rimosso tutta la musica della Universal presente sulla sua piattaforma. Le canzoni degli artisti dell'etichetta discografica sono sparite dalla libreria del social media, mentre tutti i video su cui questi brani facevano da sottofondo sono diventati, improvvisamente, muti. Al momento, non è ancora chiaro quanti siano, in totale, i video interessati. 

Dal canto suo, TikTok si è espressa dichiarando che la compagnia musicale «mette la propria avidità al di sopra degli interessi dei propri artisti e cantautori». Contestandone la decisione di «allontanarsi dal potente supporto di una piattaforma con ben oltre un miliardo di utenti», che fino ad ora aveva funzionato come «veicolo promozionale e di scoperta gratuita» per il talento degli artisti. 

La situazione, insomma, è tesa. Tesissima. Basti pensare che, per l'industria musicale, quella di Universal è stata interpretata come una vera e propria «dichiarazione di guerra». Guerra che potrebbe essere solamente appena cominciata.