Allergici ai pollini e alla frutta

Studio di Milano: è così per il 31% delle persone
Ats
12.05.2010 16:20

MILANO - Tempo di pollini, tempo di allergie. Ma sempre più chi è allergico ai pollini degli alberi, lo è poi anche nei confronti di alcuni tipi di frutta, poiché queste piante per difendersi dall'ambiente utilizzano proteine simili ai panallergeni dei pollini arborei.

Lo spiega Mario Previdi, responsabile della struttura Allergologia Ambientale del Policlinico di Milano, il cui gruppo ha cominciato uno studio sulla popolazione milanese. In particolare, i ricercatori hanno visto che su 600 pazienti allergici ai pollini, oltre il 50% è sensibilizzato al polline di betulacee (betulla e ontano) e di corilacee (carpino e nocciolo).

«Ma un 31% di costoro, e sono soprattutto donne, risultano anche colpiti - precisa Previdi - dalla 'sindrome orale allergica', un prurito-bruciore avvertito sulla lingua e sul palato mentre si mangia un frutto e mostrano sintomi a carico delle mucose orali, talora con abnorme gonfiore delle labbra».

Il fatto è - spiega l'allergologo - che molte verdure o piante da frutto, per difendersi dagli attacchi che ricevono dal mondo esterno (per esempio l'inquinamento dell'aria) usano proteine che hanno una struttura molto simile ai panallergeni presenti nei pollini degli alberi. E chi sviluppa allergia al polline di betulla o di nocciolo, più facilmente si sensibilizzerà anche alle proteine panallergeniche di certa frutta o verdura.