Ambrì decolla sul serio: via libera al nuovo hangar per elicotteri

Il cambiamento d’uso dell’aeroporto di Ambrì da militare a civile ed il nuovo hangar per elicotteri compiono un deciso passo avanti. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) - con sentenza di 26 pagine del 23 giugno, trasmessa alle parti negli scorsi giorni - ha respinto il ricorso di un cittadino.
Del caso vi avevamo riferito il 4 marzo sottolineando la situazione di stasi che si era venuta a creare e che ovviamente non faceva fare i salti di gioia né al Municipio di Quinto né al Consiglio di amministrazione del Parco multifunzionale Ambrì Piotta. Contro il verdetto dei giudici di San Gallo vi è la possibilità di appellarsi al Tribunale federale.
Cosa disse Berna
L’Ufficio federale dell’aviazione civile, rammenta il TAF, ha rilasciato l’autorizzazione d’esercizio, l’approvazione del regolamento, quella dei piani per la conversione degli impianti militari esistenti a scopi civili e quella del concetto di compensazione ecologica, la demolizione dell’hangar 3 e la costruzione di quello nuovo da parte della Heli Rezia e la definizione delle immissioni foniche consentite.
Tesi a confronto
Il ricorrente contestava, in particolare, l’abbattimento della struttura e la sua sostituzione con una più moderna in quanto aumenterebbe il rumore, a suo dire. I giudici non la pensano così: «Un hangar non genera per sé nessun rumore di traffico aereo. È l’esame del regolamento d’esercizio quello pertinente per giudicare se il traffico aereo genera troppo rumore. In effetti è questo ultimo documento che fissa le procedure d’avvicinamento e di decollo dei velivoli e quindi anche le distanze - e di conseguenza il rumore - tra i velivoli operativi e le abitazioni nonché l’orario di apertura e di chiusura» dello scalo.
Per quello di Ambrì si calcolano 6 mila movimenti annui, di cui mille legati agli elicotteri. Per Berna e per il TAF i valori sono rispettati.