Ambrì Piotta, lo spirito di sempre e il solito obiettivo

L’Ambrì Piotta sta sempre più diventando Landry Piotta. Dopo Manix, un altro figlio del vice allenatore Eric è infatti diventato biancoblù a tutti gli effetti. Si tratta del 20.enne Lukas Landry, pure lui attaccante, già protagonista nel settore giovanile leventinese (U17 e U20) e reduce da tre stagioni nella QMJHL (41 gol e 51 assist in 218 partite). Le sue prestazioni durante la preparazione estiva hanno convinto Paolo Duca e Luca Cereda a offrirgli un contratto di tre anni: «Ci ha colpiti per velocità e intensità». La notizia è stata data questa sera, in occasione della conferenza stampa d’inizio stagione. Il capitano sarà ancora Daniele Grassi, ma in attesa del suo rientro (sarà fuori tre mesi) la «C» è stata cucita sulla maglia di Dario Bürgler. Il team di assistenti capitani sarà formato da Tim Heed, Jesse Virtanen, André Heim e Inti Pestoni.
La lente della Lega
Il presidente Filippo Lombardi ha parlato della situazione societaria: «Ci sono stati anni in cui ottenere la licenza di gioco era molto più difficile, ma non significa che ora sia tutto semplice. Le nostre finanze restano sotto la lente della Lega. La nuova pista ci ha fatto fare un balzo in avanti per quanto riguarda gli introiti, permettendoci di chiudere sostanzialmente in pareggio. Possiamo gestire l’ordinaria amministrazione senza troppi patemi. Ma va ricordato che la società ha ancora sul gobbo due debiti del passato: quello della nuova arena e quello dei prestiti COVID. Insomma, le cose sono migliorate rispetto agli anni più duri, ma ancora dobbiamo combattere».
Dopo aver sottolineato il quarto record consecutivo di abbonati, con oltre 5.500 tessere vendute («Ogni anno cresciamo di circa 100-150»), Lombardi ha presentato alcune novità: dalla membership card in favore del settore giovanile alla Pepsi Lounge di Biasca per sostenere le HCAP Girls, dall’introduzione del cashless per i pagamenti alla Gottardo Arena allo Chalet in curva (che sostituirà il capannone Güs 2.0), da HCAP Connect al nuovo «ecosistema digitale».
Forza, umiltà, resilienza
Il ds Paolo Duca ha spiegato le riflessioni che hanno portato lui e lo staff alla costruzione della nuova squadra: «Volevamo più stabilità nel line-up, partendo da una coppia di portieri svizzeri. Inoltre, ci serviva una migliore distribuzione delle responsabilità offensive. Per crescere nel box-play e agli ingaggi, abbiamo scelto un centro straniero two-ways come Chris Tierney». Detto questo, la filosofia non cambia: «L’intenzione è sempre quella di proporre un hockey aggressivo, dinamico e veloce. E di continuare a formare giocatori. Dopo De Luca, Terraneo e Müller, vogliamo integrare altri giovani quali Muggli, Bachmann, Lukas Landry, Häfliger e possibilmente Borradori». E gli obiettivi? «In un campionato sempre più equilibrato, vogliamo coltivare uno spirito combattivo e qualificarci ai play-in, chiudendo la regular season tra le prime 10».
Alla sua nona stagione da head coach («Ma la 29. nell’HCAP», sottolinea lui con orgoglio), Luca Cereda ha espresso la volontà di puntare ogni giorno sui valori dell’Ambrì: «Forza, umiltà e resilienza. È nei momenti difficili che bisogna saper resistere e lottare . La storia del club ce lo insegna».