“Anche noi musulmani veneriamo Gesù”

LUGANO - Fra le tradizioni natalizie di questi ultimi anni dovremmo inserire a forza quella dell'inevitabile polemica attorno alle autocensure sul presepe. Appena fuori confine anche quest'anno, puntuale come l'albero e le bocce, è scoppiato il caso di una «festa di Natale» trasformata da un istituto scolastico dell'hinterland milanese in «festa dell'Inverno» (e posticipata a fine gennaio), con tanto di canti tradizionali sostituiti dalle filastrocche di Gianni Rodari e dalle canzoni di Sergio Endrigo. Il tutto in nome della laicità dello Stato. E col sospetto che la scelta del preside sia dovuta anche al timore di infastidire i musulmani, visto che un allievo su cinque, nella scuola, è di religione islamica. «Niente di più assurdo», ci spiega Ikramy Adely, teologo musulmano che vive a Lugano e si è laureato in scienze delle religioni all'Università del Cairo Al Azhar, considerata il punto di riferimento dottrinale più importante dell'Islam. «I musulmani venerano sia Gesù sia Maria, per quale ragione dovrebbero avercela col presepe?». Ecco cosa ci ha detto.
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Tutto vero. «Secondo la concezione islamica – leggiamo nel bel saggio «Vita di Gesù secondo le tradizioni islamiche», Sellerio editore, Palermo 2000 – una successione di profeti avrebbe preceduto il sigillo dei profeti, Muhammad (Maometto, n.d.r.). Questa successione è formata per gran parte dai personaggi della tradizione biblica – da Adamo a Gesù – che vengono perciò riletti in chiave islamica. Gesù fu l'ultimo di questi profeti prima di Muhammad e il Corano menziona in numerosi versetti le vicende della sua vita e di quella della madre Maria».
Come teologo musulmano come vede il Natale cristiano?
«La prima volta che ho festeggiato il Natale è stato nel mio Paese, in Egitto. Molti qui non lo sanno. Ma la maggior parte degli egiziani, anche quelli musulmani festeggiano il Natale. Prima di sposare una donna svizzera e prima di avere con lei dei figli che vivono qui in Svizzera io festeggiavo il Natale in Egitto».
Ma cosa pensa l'Islam di Gesù e di Maria sua madre?
«Cominciamo col dire che nel Corano ci sono più citazioni su Gesù che su Muhammad (Maometto, n.d.r.). Quanto a Maria, c'è un versetto riferito a lei che recita: ''Dio ha scelto te tra tutte le donne''. Significa non solo fra le donne di quei tempi, ma di tutti i tempi. Insomma è in una posizione più alta delle stesse mogli del profeta Muhammad».
Si parla del Natale, della nascita di Gesù?
«Sì, il Corano ne parla, così come parla del resto anche della nascita di Maria, di come si è purificata, di come è cresciuta, con chi è cresciuta, il luogo dove è cresciuta. Anche di Gesù si racconta tutto dalla nascita fino alla fine».
Ma cosa rappresenta Gesù nel mondo musulmano?
«L'Islam definisce Gesù ''l'uomo della manifestazione'', l'uomo del cambiamento. Rappresenta un profeta. Ma non tutti i profeti per noi hanno lo stesso valore. Veneriamo Adamo, Abramo, Mosè. L'Islam rispetta tutti i profeti, ma fra di loro rispetta soprattutto Gesù. Dirò di più: chi non accetta Gesù, chi non crede in lui, non è musulmano».
Chi non crede in Gesù non è un buon musulmano?
«No. Chi non crede in Gesù non è un musulmano e basta, non un ''buon'' musulmano. Lo dicono gli ultimi due versetti del II capitolo del Corano».
Lo dicono anche i fondamentalisti?
«No, ma chi ha studiato davvero il Corano, chi lo conosce, non può dire niente di diverso».
E la gente comune musulmana?
«Posso dire che molte persone normali musulmane, nelle loro case, assieme a un simbolo islamico tipo l'immagine della Mecca, tengono anche l'immagine di Maria, o una sua statuetta».