TV e musica

Ancora un anno di X Factor

Ci sarà una diciassettesima edizione: i risultati di ascolto hanno in parte smentito chi dava il programma per morto, ma adesso?
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Stefano Olivari
10.12.2022 14:00

La sedicesima edizione della versione italiana di X Factor è stata vinta dai Santi Francesi, il duo appartenente alla squadra di Rkomi: la notizia non è questa, ma che ci sarà una diciassettesima edizione, come ha annunciato Francesca Michielin in chiusura di trasmissione. I risultati di ascolto hanno in parte smentito chi dava X Factor per morto, è vero. Ma adesso?

Boom

Fra il criptato di Sky e il chiaro di TV8 la finale 2022 è stata vista da 1.563.000 spettatori medi, con uno share del 10,1%, oltre il 20% meglio che nel 2021, per non parlare delle interazioni sui social network che valgono zero ma esaltano l’ego dei dirigenti televisivi che così si convincono di capire i giovani. Numeri in controtendenza rispetto al recente passato ed anche al presente di X Factor nel mondo, visto che dopo qualche anno di successo globale la trasmissione è stata cancellata da quasi tutti i mercati televisivi principali: X Factor non esiste più da anni negli Stati Uniti (cancellato nel 2013 dopo 3 edizioni), in Francia (cancellato nel 2011), in Germania (ultima edizione nel 2018) e nemmeno nella sua versione originale, quella per il Regno Unito, dove è sparito dal 2018. Molti i tratti comuni, dalla coreografia che non bada a spese ai giudici alla conduzione super-eccitata, differenti le risposte del pubblico ma alla fine tutte negative.

Il sogno dei Måneskin

In Italia invece X Factor continua a funzionare, nonostante i talent show musicali non manchino ed in ogni caso ci sia un gigante come il Festival di Sanremo a catalizzare l’attenzione tutto l’anno, con pretesti diversi. Certo da X Factor, con o senza vittoria finale, sono partite tante carriere di successo: Måneskin, Mengoni, Mahmood, Noemi, Giusy Ferreri, Michele Bravi e altri, fra i quali la stessa Michielin. Insomma, l’edizione italiana va peggio che in passato, senza stare a fare confronti sbagliati con le prime quattro stagioni, in chiaro su Rai 2, con Francesco Facchinetti a condurre e share costantemente oltre il 10% mentre adesso le puntate normali viaggiano intorno al 3, ma ha ancora ascolti che su una pay-tv sono considerati buoni. E nel mondo della musica questa trasmissione è considerata meno degradante di altre, soprattutto nella sua versione Sky: il percorso dei Måneskin, secondi nel 2017 dietro a Lorenzo Licitra, e poi vincitori a Sanremo e all’Eurovision Song Contest nel 2021, è il sogno di tutti, anche di quelli che si presentano con atteggiamenti anti-sistema: ma uno che è contro il sistema non si mette in coda per il casting di una trasmissione su Sky…

I giudici

Quando il format è logoro, con la coreografia che non riesce più a nasconderne i limiti, la differenza dovrebbero farla i giudici e la conduzione. Ecco, pur essendo cambiati tutti e quattro rispetto a XF 15, non hanno fatto la differenza. Tra Fedez, Dargen D’Amico, Rkomi e Ambra Angiolini nessuno ha brillato, però tutti hanno un proprio pubblico e questo alla fine ha tenuto in piedi la baracca, insieme ad un uso furbo dei social. Il politicamente corretto impedisce ormai di andare oltre certi limiti, poche le cattiverie sugli artisti degli altri tre giudici e nessun litigio memorabile: i tempi di Morgan e Simona Ventura sono finiti. Fedez si è giocato la triste carta della malattia, arrivando a mostrare la cicatrice dell’operazione, aggiungendo quella altrettanto triste della canna che ha asserito di aver fumato insieme ai Tropea. Dargen D’Amico è diventato subito noioso ed si è preso troppo sul serio, Rkomi aveva poco da dire e non ha detto niente. La scena se l’è così presa Ambra, la più lontana dal mondo della musica, che durante la finale ha anche sfamato i nostalgici degli anni Novanta con una travolgente interpretazione di T’appartengo. Dopo quasi trent’anni ha umilmente accettato di essere ‘Ambra di Non è la Rai’ ed il pubblico ha apprezzato. Probabile che lei e Fedez rimangano anche l’anno prossimo, diversamente dai colleghi. Imbarazzante la conduzione della Michielin ogni volta che si usciva dal copione, ma Sky ha puntato su di lei anche per altri programmi e quindi è possibile che nel 2023 la si riveda.

Il futuro

Sempre difficile pronosticare un futuro discografico ai partecipanti, visto che anche gli stessi giudici spesso hanno preso cantonate pazzesche. Chi si ricorda degli Aram Quartet, di Matteo Becucci, di Nathalie? O, per citare vincitori, più recenti, cosa stanno facendo Sofia Tornambene, Casadilego e Baltimora? I Santi Francesi, della squadra di Rkomi, non brillano per originalità. Mentre Beatrice Quinta, seconda classificata ed in quota Dargen D’Amico, ha trovato la sua dimensione come performer sexy del genere aggressivo. Tremenda Linda, la terza classificata, dalla squadra di Fedez, che come il suo capitano ha puntato più sui suoi problemi personali che sulla voce: bene per uno show televisivo, ma la musica è anche altro. Quarti i Tropea, di Ambra, ma non si possono immaginare oltre il karaoke. Quasi irritanti, da villaggio vacanze, i Disco Club Paradiso, una buona immagine e pochissimo di più Joelle. Forse il meglio fra chi non è arrivato alla finale al Forum di Assago sono gli Omini, buoni imitatori del Britpop anni Novanta: la loro esibizione con i Baustelle è stata uno dei punti più alti di questa edizione e loro sono credibili, per usare l’espressione tipo di un vecchio giurato come Mika. Forse dureranno più di X Factor Italia.