Anoressia e bulimia ti mangiano la vita

Un pacemaker impiantato nel cervello per curare forme gravi di anoressia. L?idea è venuta a un team di neurochirurghi canadesi della University Health Network e pare abbia funzionato. Su sei persone trattate, dicono gli esperti, la metà ha ricominciato a mangiare riprendendo peso, con un conseguente miglioramento della qualità di vita. La stimolazione cerebrale profonda – già usata per trattare disordini neurologici, compreso il Parkinson e il dolore cronico, e in sperimentazione per la cura di certe forme di depressione, di epilessia – non era mai stata utilizzata su pazienti anoressici. Questa la notizia diffusa settimana scorsa. «Non conosco i dettagli della ricerca», dice la psichiatra Vesna Tomissich, responsabile del Centro per i disturbi del comportamento alimentare (DCA) dell?Ospedale regionale di Mendrisio. «Posso però dire che anoressia, bulimia e binge eating disorder sono patologie complesse che richiedono terapie personalizzate e un approccio multidisciplinare». Malattie diffuse anche nel nostro cantone che fiaccano l?anima, oltre che il corpo, ma da cui si può guarire. Vediamo come. «È un rimuginare continuo, un?ossessione. E il loro tormento non si ferma mai, nemmeno di notte. Molte di loro riescono a vivere nella società, magari studiano o lavorano, ma la loro mente è costantemente sintonizzata su cibo, peso e forme del corpo». È così che Vesna Tomissich, psichiatra e psicoterapeuta responsabile del Centro per i disturbi del comportamento alimentare (DCA) dell?Ospedale regionale di Mendrisio, ci descrive i suoi pazienti (soprattutto donne, ma anche uomini di tutte le età). Dal 2005, momento in cui è entrata in funzione la struttura, il numero delle pazienti è costantemente aumentato. «L?attività ambulatoriale è cresciuta sensibilmente», dice l?intervistata. «I sei posti letto di cui dispone il centro sono quasi sempre occupati». Ma quante sono in Ticino le persone malate di anoressia e bulimia? «Non esiste una statistica cantonale, ma si stimano circa 27 nuovi casi di anoressia l?anno (8 nuovi casi ogni 100 mila abitanti) e 38 di bulimia (11 nuovi casi ogni 100 mila abitanti). Noi offriamo aiuto e consulenza in caso di DCA psicogeni, quindi anoressia e bulimia nervosa, binge eating disorder collegato all?obesità. Sottolineo l?aggettivo psicogeni perché non si tratta solo di cattive abitudini alimentari bensì di patologie che nascono da un disagio psicologico profondo». Quali sono le cause di tanta sofferenza? «Vari elementi concorrono allo sviluppo della malattia. Tra i fattori di rischio ?generici? troviamo la giovane età, le influenze della società e dei media che alle volte trasmettono il messaggio ?magrezza uguale bellezza?. Bisogna anche considerare la storia personale: l?infanzia della paziente, il rapporto con la famiglia (disturbi psichiatrici dei genitori, difficoltà di comunicazione, abusi psichici e/o fisici). Su una fragilità di base si possono poi innestare fattori scatenanti quali la morte o la malattia di una persona cara, una gravidanza, il trasferimento in un?altra città, ecc. E si cade nella malattia...».
A fine marzo verrà depositata la sentenza di colpevolezza contro Waldo Bernasconi, il guru della casa di cura di anoressia e bulimia SanaVita di Breganzona, e alcuni suoi collaboratori. In seguito Procura e difese valuteranno gli estremi per ricorrere in Appello. Il 18 dicembre 2012 il terapista luganese è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di carcere dal Tribunale di Como per esercizio abusivo della professione sanitaria e violenze sessuali.