Anziani tra i monti o per il mondo

Ci sono ultrasettantenni che vanno in vacanza in India, Bretagna o ad Abano Terme, con l'Atte o altre organizzazioni attive sul territorio (leggi sotto), e (bis)nonni che non hanno mai visto il mare. Nell'attesa che l'estate in Ticino cominci davvero, vi raccontiamo le loro storie. «Non ho mai visto il mare. Una volta nessuno ci andava. Forse qualcuno sì, le persone gracili o con problemi di salute, ma potevi contarle sulle dita di una mano. Gli altri? Niente mare, nessuna vacanza. Non ti veniva neanche in mente e non giravano tanti soldi. La moda dei viaggi è venuta dopo, hanno cominciato i nostri figli. Mentre noi andavamo ai monti, per lavorare però, mica per fare vacanza...». A parlare – in dialetto – è Daniele Margni, 92 anni di energia e ricordi che affiorano lucidissimi. Occhi buoni, baffetti allegri e mani grandi, lo avevamo visto arrivare ai monti di Medeglia qualche settimana fa, con la moglie Lena, di 5 anni più giovane. Aveva parcheggiato sul prato l'utilitaria metallizzata – la strada infatti non arriva davanti alla loro cascina – e aiutato la sua compagna ad uscire dall'abitacolo. Tenendosi stretti per mano, i due erano poi scomparsi tra la vegetazione. Il passo non era di certo veloce come quando erano giovani fa ma il tempo non mancava. E nemmeno la voglia di stare in mezzo a tutto quel verde. Li avevamo incontrati nel bosco, dicevamo, e li ritroviamo oggi (martedì per chi legge) nella loro casa in Carvina, il nome con cui nei secoli scorsi veniva chiamata la parte superiore della valle del Vedeggio. Un'abitazione piena zeppa di fotografie di famiglia, con le persiane verde speranza, gerani e ortensie nel prato. «I monti...», sospira lui. «Quando eravamo piccoli ci stavamo dei mesi. Salivamo in primavera – naturalmente a piedi – e restavamo fino a metà giugno, quando gli animali andavano all'Alpe. Ci tornavamo il 1. di luglio, a tagliare il fieno, poi a settembre quando rientravano le capre e le vacche. La mia famiglia ne aveva una ventina. Allora quasi tutti erano contadini. Non c'erano fabbriche, non c'era niente. Cosa si poteva fare?»...
«L'anno scorso un gruppetto di 35 persone è andato in Vietnam», dice dal canto suo Mariella Bianchini del Servizio viaggi dell'Associazione ticinese terza età (Atte). «Quest'anno andremo in India, nello Stato del Rajasthan. Si sono iscritte una trentina di persone, alcune con oltre 75 anni». Da non dimenticare, poi, il giro in Cechia, quello in Bretagna e Normandia o la crociera nel Mediterraneo orientale. Attività a cui di solito partecipano persone da sempre appassionate di viaggi ma – precisa l'intervistata – «c'è anche chi non ha mai potuto andare e ha un sogno nel cassetto: prima di chiudere gli occhi vuole partire». E lo fa. Esaudisce il suo desiderio. «Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, non si tratta solo di giovani anziani, che comunque rimane la categoria più rappresentata per le proposte impegnative. Due anni fa sono stata in Romania con una 87.enne. Non escludiamo infatti la quarta età. Se una persona sta bene, e se la sente, prepari le valigie! Noi cerchiamo di rendere piacevole l'avventura». In ogni caso ci sono vacanze Atte per tutti i gusti. «Abbiamo un buon riscontro soprattutto per quel che riguarda i soggiorni al mare e alle terme (Abano, Montegrotto, ecc.)», afferma Bianchini...
Nell'approfondimento di oggi anche la voce di Charles V. Barras, vicedirettore di Ticino Turismo, sul turismo dei «best ager» nel nostro cantone.