Dopo il voto

Armi: «La Svizzera si è dimostrata un partner affidabile»

Il messaggio di Karin Keller-Sutter all’UE alla luce dei risultati della votazione per la trasposizione nel diritto elvetico di una modifica della direttiva europea

BERNA - I rapporti con Bruxelles non vanno messi a rischio. Questa la lettura generale a Berna sul voto inerente la trasposizione nel diritto elvetico di una modifica della Direttiva sulle armi europea, accolta dal popolo con quasi il 64% dei voti favorevoli (la partecipazione è stata del 44% circa). «La Svizzera oggi ha dimostrato ancora una volta di essere un partner contrattuale affidabile», ha affermato davanti ai media la titolare del Dipartimento di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter, giunta alla sua prima vittoria come membro del Governo. Con questo sì quasi corale da parte dei cantoni (l’unico cantone ad aver votato contro l’oggetto in questione è stato il Ticino, con il 54,5% di no), la Svizzera resta fedele alla politica finora seguita: provvedendo ad assicurare sicurezza e protezione dei cittadini ma senza mettere a rischio la tradizione elvetica in materia di tiro, ha sottolineato ancora una volta la «ministra», promettendo: «Il Consiglio federale si darà da fare per aumentare la sicurezza del Paese, senza mettere in questione le tradizioni nazionali». La consigliera federale sangallese ha subito annunciato l’intenzione di procedere con una modifica dell’ordinanza per abbassare a 50 franchi i costi per ricevere la nuova autorizzazione eccezionale (la stessa somma finora chiesta per ottenere un permesso d’acquisto di armi e la metà di quella precedentemente prevista dall’Esecutivo).