Grigioni

Arriva il Parco regionale nel futuro della Val Calanca

La popolazione dei Comuni di Rossa, Buseno, Calanca e Santa Maria ha accolto favorevolmente lo strumento di sviluppo e valorizzazione dell’area nel territorio del Grigioni italiano - Previsti finanziamenti per oltre il milione di franchi all’anno: «Questo progetto unirà tutta la regione»
Le assemblee dei quattro Comuni si sono espresse quasi all’unanimità. ©Parco Val Calanca
Davide Rotondo
Davide Rotondo
29.01.2023 19:40

La Val Calanca avrà il suo Parco naturale regionale. Oggi i Comuni di Rossa, Buseno, Calanca e Santa Maria hanno infatti espresso il loro parere favorevole quasi all’unanimità nel corso delle rispettive assemblee tenutesi contemporaneamente nel primo pomeriggio. Via libera dunque sia al contratto per i primi dieci anni di esercizio del Parco (che inizierà nel 2024) così come allo statuto dell’Associazione. Questa si occuperà in particolare della gestione operativa del Parco, la cui estensione coprirà una superficie di quasi 140 chilometri quadrati anche grazie all’adesione di parte del territorio non abitato di Mesocco, il cui Municipio si era già espresso favorevolmente lo scorso 19 dicembre.

In estate l’ufficialità

«Oggi otteniamo un importante strumento economico di sviluppo, che consentirà alla valle di avere un futuro di una certa qualità», osserva il presidente dell’Associazione Parco Val Calanca nonché sindaco di Rossa Graziano Zanardi. Ed è proprio da Rossa che è partita l’idea, che ha poi convolto man mano gli altri Comuni della valle. «Sono molto soddisfatto della risposta della popolazione, che ha capito l’importanza di questo strumento per una zona discosta come la nostra, dove è sempre più difficile portare avanti i progetti. Le forze sono sempre meno e gli impegni sempre maggiori ma con il marchio del Parco sarà più facile gestire il territorio. Questo progetto unirà tutta la valle».

Il dossier completo può finalmente essere trasmesso a Coira che, nelle prossime settimane, lo inoltrerà all’Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) con la richiesta ufficiale per l’ottenimento del marchio del marchio di parco regionale. «In attesa dell’ufficialità, i collaboratori del Parco non rimarranno con le mani in mano ma si chineranno sui vari dossier e soprattutto sull’elaborazione delle schede di progetto per i prossimi 10 anni della fase d’esercizio – ha spiegato al CdT il direttore del Parco Henrik Bang –. L’Ufam dovrà valutare il dossier completo, anche se ha già avuto modo di effettuare una preconsultazione. Attendiamo invece la loro visita in valle il 9 maggio per un sopralluogo. Dopodiché tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno ci verrà attribuito ufficialmente il marchio».

Sviluppo sostenibile

Per la realizzazione dei progetti - tutti rivolti alla salvaguardia e alla valorizzazione della natura e del paesaggio, al rafforzamento dell’economia orientata allo sviluppo sostenibile ed alla sensibilizzazione ambientale che passa dall’interazione con le scuole - si potrà dunque contare sul finanziamento di oltre 1,3 milioni di franchi all’anno. Il finanziamento principale proviene dalla Confederazione per 660.000 franchi e dal Cantone dei Grigioni per 450.000. Si attende supporto economico per altri 200.000 franchi anche dai partner locali come i comuni (per circa 90.000 franchi), ma anche da diverse fondazioni e sostenitori. «Ma attendiamo il sopralluogo dell’Ufam per conoscere esattamente il budget, che va ridefinito ogni quattro anni», continua Bang.

Un «sì» inequivocabile

I promotori si aspettavano un certo successo, che numericamente si è espresso nel 100% di sì per Rossa (su 59 voti), così come per Santa Maria (31 voti). A Buseno è stato raggiunto il 90% con 28 sì su 31 mentre a Calanca la percentuale dei favorevoli è stata del 76% con 45 sì e 13 no. «I numerosi incontri pubblici sono serviti a evidenziare i benefici del Parco naturale regionale. Siamo soddisfatti perché le persone hanno capito bene quanto fosse importante ottenere questo strumento che servirà a risollevare l’intera valle».

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