Arte orientale oppure design nel futuro di Villa Heleneum?

Un centro contemporaneo dedicato all’arte e al design e un centro internazionale di ricerca di arte orientale. Sono questi i due progetti che si sono fatti avanti, raccogliendo l’invito della Città, per proseguire il percorso di valorizzazione di Villa Heleneum dopo l’esperienza, durata un anno e mezzo, della Fondazione Bally. «Non lo nascondo, mi aspettavo più candidature - riferisce il capo Dicastero cultura, sport ed eventi di Lugano, Roberto Badaracco - ma capisco anche che il periodo è difficile per tutti. Inoltre, per portare avanti un progetto pluriennale come quello di Villa Heleneum servono anche non trascurabili solidità finanziarie e culturali». Non meno difficile è anche raccogliere il testimone lasciato dalla Fondazione Bally. Comunque sia ora la palla passa al Municipio, che ha incaricato i suoi servizi amministrativi di passare in profondità le due candidature e consegnare un rapporto allo stesso Esecutivo nelle prossime settimane.
Il primo passo di una serie
La conclusione della manifestazione di interesse, lanciata nel giugno scorso è dunque solo il primo di una serie di passi che porteranno il Municipio a decidere se accettare una delle due candidature oppure procedere altrimenti. Tra le possibilità restano sempre aperte quelle di restare come oggi, affittare cioè la villa per mantrimoni ed eventi, o di considerare eventualmente la dismissione o la rivalutazione da bene amministrativo a patrimoniale, come è stato appena fatto con altri «oggetti» comunali con il Piano finanziario (vedi pagina 3).
Questa è comunque musica del futuro. Il presente parla di due progetti e dei rispettivi promotori che si sono detti pronti a subentrare, pagando i 150’000 franchi annui di affitto richiesti dalla Città.
Le candidature nel dettaglio
Il primo di questi, il centro contemporaneo dedicato all’arte e al design immagina di trasformare Villa Heleneum in una piattaforma culturale dove arte e design si incontrano. Mostre, progetti di ricerca, residenze, programmi educativi, ma anche spazi sociali, un bar e un ristorante. Promotori del centro sono due enti svizzeri che allo scopo creerebbero una fondazione. Il budget messo sul piatto oscilla tra i 900’000 franchi e 1,2 milioni di franchi.
La seconda candidatura, che immagina, come detto, di creare un centro internazionale di ricerca di arte orientale arriva invece dal Museo delle culture della Città di Lugano (Musec), museo che aveva già partecipato alla prima manifestazione di interesse che aveva portato la Fondazione Bally a primeggiare. Ma anche un museo che ha già avuto la sua sede all’interno del parco della villa dal 1989 al 2015. Gli obiettivi sono quelli di valorizzare il brand Villa Heleneum, istituire una biblioteca di volumi e stampe orientali, organizzare eventi ed incontri. Questa seconda candidatura può inoltre fare affidamento su una Fondazione di Milano già attiva nel settore che possiede una grande collezione. Inoltre, si garantiscono partnership e collaborazioni con banche, hotel, atenei e anche media.
La palla ora passa, come detto al Municipio, che sulla base degli approfondimenti dei suoi servizi, prenderà una decisione. Di sicuro l’invito a manifestare interesse lanciato in giugno e conclusosi a fine settembre, non ha richiamato grandi folle. Al contrario. Anche se sono stati molti quelli che hanno chiesto informazioni e domandato la documentazione necessaria. Ora spetterà all’Esecutivo se accogliere uno dei due progetti, che negli intenti dovrebbe «generare un valore accresciuto alla realtà cittadina e portare il nome di Lugano sotto i riflettori nazionali e internazionali», così era scritto nel bando, oppure ancora scegliere un altro percorso per una delle ville più sorprendenti e spettacolari affacciate sul lago di Lugano. Che aspetta di sapere quale sarà il suo destino.
