Assalto al portavalori: condannato il quinto rapinatore

Un processo «blitz», quasi come la rapina commessa dall’imputato insieme ai suoi compagni. Grazie a un accordo fra l'accusa e la difesa, sono bastate poche decine di minuti per condannare a tre anni e tre mesi di reclusione e all’espulsione per dieci anni un sessantacinquenne italiano membro della banda che alle 9 di mattina del 5 luglio 2019, a Molinazzo di Monteggio, assaltò un furgone portavalori della Loomis prendendo in ostaggio il conducente e rimediando un bottino di oltre tre milioni di franchi. Il gruppo criminale era fuggito in Italia con lo stesso veicolo, che verso mezzogiorno era stato ritrovato ad Arcisate. L’autista si trovava nel retro, legato con delle fascette da elettricista.
Arrestato in Italia, lo scorso aprile l’imputato era stato estradato e aveva cominciato in anticipo a scontare la sua pena in Ticino. Dopo il dibattimento, condotto dal giudice Amos Pagnamenta, è salito a cinque su sette il numero dei condannati per quel colpo. Circa un anno fa, nella stessa aula e di fronte allo stesso giudice, era stato condannato a otto anni di carcere e all’espulsione per quindici il cinquantacinquenne che durante l’operazione aveva immobilizzato il dipendente della ditta di trasporto minacciandolo con un’arma finta e sottraendogli una pistola Glock (era colpevole, tra l’altro, di una tentata rapina alla Raiffeisen di Monteggio e di altre due, riuscite, nel 2014 a Mendrisio e nel 2012 a Stabio, sempre ai danni di furgoni portavalori).
L’uomo in aula (difeso dall’avvocato Pascal Cattaneo, mentre l’accusa era sostenuta dal procuratore generale sostituto Moreno Capella) era stato incastrato dalla testimonianza di uno dei suoi complici, che lo aveva collocato sulla scena con ruolo e responsabilità ben precisi. Quest’ultimo e altri due membri della banda erano stati condannati a pene di circa quattro anni.
