Attacco al centro ismailita di Lisbona, uccise 2 donne

(Aggiornato alle 20.34)
È stato identificato come A. B., di 28 anni, l'uomo che stamane ha ucciso due donne aggredendole con un coltello nel centro ismailita di Lisbona. Lo riferiscono i media portoghesi. In un primo momento si era invece parlato di un uomo sulla quarantina.
Sono stati momenti di terrore a Lisbona quando un uomo, un cittadino afghano, ha fatto irruzione armato di coltello nel centro ismailita della capitale portoghese, uccidendo due donne.
È successo intorno alle 11.00. Secondo una testimonianza raccolta dalla stampa locale, tutto sarebbe iniziato durante una lezione di portoghese: l'autore, originario dell'Afghanistan, avrebbe aggredito prima il professore, ferendolo, con un grosso coltello, poi sarebbe uscito dall'aula e avrebbe accoltellato altre persone, uccidendo due donne portoghesi che lavoravano nel centro.
La polizia, intervenuta rapidamente, ha prima intimato all'uomo di fermarsi, ma questi avrebbe provato ad aggredire anche gli agenti, i quali lo hanno ferito a una gamba e poi arrestato e trasportato in ospedale, dove è al momento ricoverato in condizioni stabili.
Gli inquirenti stanno indagando sulle motivazioni del gesto. Secondo quanto trapelato e confermato anche dal ministro dell'interno José Luís Carneiro in una conferenza stampa, si tratterebbe di un gesto isolato di un uomo con problemi mentali. A quanto pare l'aggressore, che dall'autunno del 2021 vive nei dintorni di Lisbona con tre figli minorenni di nove, sette e quattro anni, ha perso la moglie durante la loro permanenza in un campo per rifugiati in Grecia ed è rimasto traumatizzato da questa recente perdita. Le testimonianze di chi lo conosceva lo descrivono come una persona mite, ma molto provata psicologicamente. Tuttavia, ha sottolineato il ministro, nulla faceva presagire un'involuzione così drammatica del suo stato mentale.
Le vittime sono due donne di circa 24 e 49 anni. Quest'ultima era la responsabile del programma di integrazione di rifugiati, mentre la più giovane si stava occupando direttamente del procedimento di regolarizzazione dell'aggressore.
Il centro ismaelita di Lisbona è la sede mondiale degli ismailiti, una corrente minoritaria dell'Islam sciita diretto dall'Aga Khan, e in questi anni è stato direttamente impegnato nei programmi di accoglienza di rifugiati che il Portogallo porta avanti in coordinamento con gli altri partner europei.
Manifestazioni di cordoglio ai familiari delle vittime e di sostegno alla comunità ismailita sono state espresse dal presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, dal primo ministro António Costa e da altri leader politici. Non sono mancate tuttavia le accuse dell'estrema destra. André Ventura, leader del partito Chega, in un tweet ha dichiarato che parte di quel sangue ricade sulle mani di António Costa e della sua politica di porte aperte.