Attenti, automobilisti svizzeri: in Italia la truffa arriva... dallo specchietto

Ogni anno, come sottolinea il Tages-Anzeiger, migliaia di svizzeri scelgono l'Italia per le vacanze. Fin qui, nessun problema. Da anni, tuttavia, la Penisola è attraversata da tanti, troppi truffatori. Truffatori che, in autostrada, individuano negli automobilisti con targa straniera le loro vittime preferite. Patricia, 26 anni, di recente ha raccontato la sua esperienza a 20 Minuten. La donna di Zurigo e il suo compagno Simon, desiderosi di godersi una vacanza in camper in Toscana, sono stati vittima di un raggiro: un passeggero di una BMW, infatti, ha lanciato un oggetto contro il loro mezzo per simulare una collisione. Patricia, conoscendo il trucchetto poiché ne aveva sentito parlare, non è cascata nella trappola. Una volta fermatasi, ha filmato la conversazione con i truffatori. I quali, vista la situazione, a quel punto hanno desistito senza chiedere nulla.
La cosiddetta «truffa dello specchietto», in Italia, non è una novità assoluta. Anzi. Nel 2023, dati alla mano, due milioni di automobilisti sono stati toccati dal fenomeno, in particolare al sud e nelle isole. In sostanza, i truffatori fingono di aver subito un danno e insistono per essere pagati. Si stima che 880 mila persone abbiano versato soldi. Il modus operandi, leggiamo, è sempre lo stesso: i truffatori prima selezionano una vittima, di solito un turista o un anziano, e poi simulano un incidente lanciando un oggetto contro il veicolo o indicando lo specchietto retrovisore rotto, sostenendo al contempo che il turista ha causato il danno. I truffatori chiedono quindi un risarcimento immediato in denaro, di solito dai 100 ai 300 euro.
La barriera linguistica, evidentemente, gioca un ruolo cruciale, come riporta la stampa italiana. I turisti, che spesso non parlano italiano o lo parlano male, qui ci riferiamo in particolare agli svizzerotedeschi, non hanno familiarità con la legge italiana e sono facilmente intimiditi dal rischio di contenziosi in una lingua straniera: secondo logica, diventano facili prede. I truffatori sfruttano abilmente questa vulnerabilità proponendo una «conciliazione amichevole», apparentemente più facile da gestire rispetto al coinvolgimento di polizia e compagnie assicurative.
Il trucco dello specchietto retrovisore è stato utilizzato anche in Svizzera. Su richiesta, la Polizia cantonale di Ginevra ha confermato che sono state presentate diverse denunce dal 2023. Tuttavia, la portavoce Aline Dard ha spiegato che questi casi non vengono registrati separatamente, ma «conteggiati tra gli altri casi di frode segnalati», e che è quindi impossibile fornire cifre esatte.
I truffatori prendono di mira soprattutto gli anziani all'uscita dai parcheggi pubblici o dai centri commerciali. La truffa è sempre la stessa, come in Italia: si simula un incidente, si mette sotto pressione la vittima e si esige denaro contante. Alcuni truffatori arrivano persino a salire in macchina con la vittima e la accompagnano al bancomat più vicino. La vittima «spesso reagisce con shock o imbarazzo e solo in seguito si rende conto che si trattava di una truffa», ha aggiunto Dard.
I truffatori, in ogni caso, adattano costantemente i loro trucchi. In Italia, il Paese più colpito d'Europa, sono state identificate tre varianti principali: la finta collisione, che si verifica spesso parcheggiando nei parcheggi multipiano; lo specchietto retrovisore graffiato o rotto; e l'investimento apparente di pedone, utilizzato principalmente per adescare i giovani conducenti. Andrea Ghizzoni, esperto del portale italiano di comparazione assicurativa Facile.it, ha spiegato al Tages-Anzeiger: «Evitate di accettare risarcimenti in caso di incidente con sconosciuti. Contattate prima la vostra compagnia assicurativa».
Chiunque viaggi in Italia dovrebbe controllare le condizioni del proprio veicolo prima della partenza e scattare foto con la data. In caso di dubbi su un incidente, è bene contattare immediatamente la sede della propria assicurazione di viaggio o chiamare la Polizia italiana (numero 112).