Viabilità

«Attenzione, le strade nazionali sono ai limiti delle loro capacità»

La situazione del traffico in Svizzera è sempre più critica: una sfida in crescita con infrastrutture stradali non sempre all’altezza
© CdT / Gabriele Putzu
17.05.2025 17:30

«Il nostro Paese conosce da anni una crescita demografica importante e le infrastrutture stradali in alcuni punti nevralgici non sono più adeguate»: è ciò che afferma Laurent Pignot, portavoce del Touring Club Svizzero (TCS), commentando la situazione del traffico sulle nostre strade.

Un recente studio pubblicato dal sito 0-60 Specs, specializzato in classifiche del settore automobilistico, ha analizzato le condizioni di guida in 146 Paesi, posizionando la Svizzera al 122. posto nella classifica sul traffico e al 32. in quella generale. Sebbene non si tratti di una fonte accademica, i risultati rispecchiano una tendenza confermata dai dati ufficiali dell’Ufficio federale delle strade (USTRA): nel 2023, le ore di coda sulle strade nazionali hanno toccato un valore record di 48.807, un aumento del 22,7% e del 50,2% rispetto al 2022 e al 2021.

Lo studio di 0-60 Specs, che si basa anche su dati provenienti dal Global status report on road safety 2023 della World Health Organization, ha preso in considerazione 14 fattori, raggruppati in seguito in tre categorie principali: qualità delle strade, misure di sicurezza e condizioni della viabilità. Secondo i risultati, la Svizzera eccelle nella qualità delle infrastrutture, ma è caratterizzata da traffico ingente, totalizzando soltanto 35,51 punti su 100. Valori simili si riscontrano in altri Paesi, come Austria, Finlandia, Danimarca e Germania, che tuttavia figurano più in alto nella classifica generale. Pignot, pur dichiarando di non essere a conoscenza dello studio, conferma che il traffico è effettivamente in crescita: «Facendo riferimento ai dati statistici della Confederazione, le ore di colonna continuano ad aumentare».

Secondo le Prospettive di traffico 2050 del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), la tendenza non si invertirà nel breve periodo: «Il traffico continuerà ad aumentare anche in futuro, ma con una crescita inferiore rispetto a quella della popolazione. Importanti motori per l’innalzamento delle prestazioni di trasporto sono proprio la crescita demografica e quella economica». Come mostrano i dati del DATEC, la popolazione cresce del 21%, il prodotto interno lordo (PIL) del 59% e il traffico viaggiatori ha un incremento dell’11%.

Con la sua grande crescita demografica e l’aumento del benessere economico, «la Svizzera può dire di essere unica», afferma Pignot. «Le autostrade e le altre infrastrutture stradali hanno bisogno di cambiamenti, devono essere aggiornate e invece rimangono le stesse. All’incremento della popolazione, le scuole e gli ospedali si aggiornano: il sistema viario dovrebbe fare lo stesso, ma non è così». Pignot porta l’esempio dell’autostrada Ginevra-Losanna che negli anni non ha subito ampliamenti e per la quale, insieme alla Berna-Zurigo, il Consiglio federale aveva proposto al Parlamento il finanziamento di sei progetti di espansione, votazione in seguito bocciata dal popolo svizzero lo scorso novembre.

«Si può agire in modo intelligente su determinate infrastrutture, ma evitare il traffico completamente non è possibile», afferma Pignot. Si pensi alla galleria autostradale del San Gottardo, caratterizzata da lunghe colonne durante i mesi estivi e i periodi di festività: «Essendo un collegamento stradale transalpino, la galleria non è autorizzata ad aumentare la propria capacità in quanto la Costituzione lo vieta. Il secondo tunnel non mira a ridurre il traffico, bensì a permettere di risanare la canna esistente senza dovere interrompere il passaggio transalpino. Dopodiché, le gallerie saranno utilizzate soltanto in una direzione, una verso sud e l’altra verso nord, migliorando così notevolmente la sicurezza nel tunnel, come auspicato anche dal TCS. La capacità del passaggio transalpino non sarà dunque aumentata, poiché in ogni direzione potrà essere utilizzata una sola carreggiata». Cosa, questa, spiegata anche dal DATEC che rimanda alla legge federale concernente il transito stradale nella regione alpina (LTS).