Giustizia

Attesa per oggi la sentenza del processo ai bikers

Polizia in stato d'allerta a Berna – Gli imputati, membri dei Bandidos e degli Hells Angels e i loro alleati Broncos, devono rispondere di rissa e due di loro di tentato omicidio, eventualmente di lesioni gravi
© KEYSTONE/STRINGER
Ats
30.06.2022 09:32

(Aggiornata alle 12.48) Polizia in stato d'allerta oggi a Berna, dove il tribunale regionale emetterà la sentenza nel processo nei confronti di 22 persone, membri di bande rivali di motociclisti, coinvolti in una rissa scoppiata nel 2019 a Belp (BE).

Gli imputati - membri dei Bandidos e degli Hells Angels e i loro alleati Broncos - devono rispondere di rissa e due di loro di tentato omicidio, eventualmente di lesioni gravi.

Un grande dispositivo di agenti presidia l'area davanti al tribunale, dove si sono già radunati circa 300 motociclisti di varie bande, secondo un giornalista della Keystone-ATS presente sul posto. Il verdetto è atteso in tarda mattinata.

I fatti risalgono al maggio 2019: in uno scontro a Belp tra membri delle due bande rivali vi furono diversi feriti, tre dei quali gravi. La polizia aveva sequestrato diverse armi, in particolare pistole.

La procura bernese ha chiesto pene detentive per tre dei 22 motociclisti che si sono scontrati nel maggio 2019 a Belp, tutti uomini. Per l'imputato principale è stata chiesta una condanna a nove anni e mezzo.

Le pene detentive

Nel processo sullo scontro fra due bande rivali di motociclisti avvenuto a Belp (BE) nel maggio 2019, l'imputato principale è stato condannato dalla giustizia bernese a una pena detentiva di otto anni per tentato omicidio intenzionale. Altre due persone dovranno scontare 8 e 42 mesi.

Diciannove ulteriori imputati sono stati giudicati a vario titolo al Tribunale distrettuale di Berna-Mittelland, alcuni condannati e altri assolti. Nella maggior parte dei casi sono state emesse pene detentive con la condizionale di qualche mese.

Secondo il giudice l'imputato principale - un 37.enne svizzero, membro dei Bandidos e già in detenzione preventiva - ha agito sapendo che avrebbero potuto ferire o uccidere persone.

Anche gli altri due imputati di spicco sono membri dello stesso gruppo motociclistico: il condannato a 8 mesi - per rissa - è un cittadino spagnolo di 42 anni, colui che dovrà scontare 42 mesi - per tentate lesioni gravi - è invece un 34.enne austriaco, che dovrà anche lasciare la Svizzera.

Nonostante il silenzio degli imputati, il tribunale ha deciso per le condanne grazie a numerose tracce, fra le quali di DNA. Oltre a questo, sono state visionate numerose chat e sono stati ascoltati testimoni.

I fatti

Il caso si riferisce a una vera e propria battaglia fra bande scoppiata nel canton Berna. Durante lo scontro avvenuto tra membri dei Bandidos e degli Hells Angels e i loro alleati Broncos vi furono diversi feriti, tre dei quali gravi. La polizia aveva sequestrato diverse armi, in particolare pistole.

Secondo quanto appurato nel corso del processo, la violenta rissa tra i motociclisti era scoppiata perché il gruppo dei Bandidos, fino ad allora non rappresentato ufficialmente in Svizzera, voleva aprire un club a Belp, il primo in Svizzera. Il progetto non era piaciuto agli altri due club di motociclisti - gli Hells Angels e i Broncos - per i quali la prevista apertura del locale rappresentava una provocazione.

La polizia cantonale bernese, durante l'intervento per ristabilire l'ordine, aveva sequestrato un vero e proprio arsenale: un fucile d'assalto, un fucile ad aria compressa, una mezza dozzina di pistole, più di una ventina di coltelli, dei machete e pugnali, taser, spray al peperoncino, tirapugni e mazze da baseball.

Per il verdetto odierno centinaia di motociclisti si sono radunati a Berna e le forze dell'ordine hanno organizzato un importante dispositivo di sicurezza. Non si sono tuttavia segnalati incidenti di rilievo.

Situazione tesa

Per il verdetto odierno centinaia di motociclisti si sono radunati a Berna e le forze dell'ordine hanno organizzato un importante dispositivo di sicurezza.

Già prima della sentenza si è arrivati a contatti fra i motociclisti e gli agenti presenti sul posto, secondo quanto dichiarato a Keystone-ATS dai responsabili delle forze dell'ordine.

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