Auschwitz e la marcia dei vivi

VARSAVIA - Circa diecimila giovani di origine ebraica venuti da diversi paesi del mondo, unitamente a duemila polacchi, hanno preso parte oggi ad Auschwitz, nel sud della Polonia, alla tradizionale 'Marcia dei vivi' (giunta alla 26.esima edizione e organizzata ogni due anni) per ricordare i sei milioni di ebrei sterminati durante l'Olocausto.
Dopo aver visitato stamane il Museo del più grande campo di sterminio nazista dove trovarono la morte oltre 1 milione di persone, i giovani verso il mezzogiorno, al suono del corno di sciofar (usato nell'antichità durante le cerimonie religiose), sono partiti dalla porta principale dell'ex lager con la famosa scritta 'Arbeit macht frei' (il lavoro rende liberi) dirigendosi verso la seconda parte del campo, quella di Birkenau, costruita nel 1942, dove ci sono i resti delle baracche e le rovine di quattro grandi crematori usati dai nazisti per bruciare i corpi delle vittime nelle camere a gas.
Per la prima volta con i giovani hanno marciato alcuni ex combattenti giunti da Stati Uniti e Canada, che durante la guerra liberarono alcuni campi di concentramento in Europa occidentale.
Il campo di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche dell'Armata rossa il 27 gennaio 1945, e per ricordare tale evento ogni anno in questa data viene celebrata la Giornata della memoria dell'Olocausto.