Domande e risposte

Auto, via libera alla svolta green: addio a diesel e benzina dopo il 2035

Ratificato a Bruxelles il nuovo regolamento che spiana la strada allo sviluppo della mobilità elettrica in Europa – Salvato in extremis il motore termico grazie a una deroga sui carburanti sintetici – Doninelli (UPSA): «Capita l’importanza della diversificazione»
©Chiara Zocchetti
Francesco Pellegrinelli
28.03.2023 19:30

Il vertice dei ministri dell’Ambiente e dell’Energia ha dato il via libera definitivo al nuovo regolamento europeo sulle automobili. A Bruxelles, i ministri europei hanno ratificato a maggioranza il regolamento che prescrive lo stop ai motori termici alimentati a benzina e diesel dal 2035 nell’UE. Che cosa accadrà ora in Svizzera?

1 Che cosa prevede il nuovo accordo ratificato a Bruxelles?

Il regolamento ratificato dai ministri dell’Ambiente prevede lo stop alla vendita e all’immatricolazione di nuovi veicoli a benzina o diesel dal 2035. A partire da questa data, si passerà quindi all’elettrico. Sarà tuttavia ancora possibile vendere auto nuove con motore a combustione, purché alimentate con combustibili sintetici (gli e-fuel prodotti in Germania e Islanda) in un quadro di emissioni zero.

2 Come impatta questa decisione sul mercato dell’auto svizzero?

«Pur non avendo aderito alla proposta europea di passare completamente all’elettrico, la Svizzera non può da sola determinare le sorti del mercato europeo dell’auto. Di fatto, dunque, dovremo adattarci alle scelte dei produttori», commenta il direttore dell’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA), Marco Doninelli. «La decisione europea di consentire l’impiego di carburanti sintetici anche dopo il 2035, tuttavia, permette di salvare il motore termico». Di principio, infatti, i carburanti sintetici potranno essere impiegati anche sui veicoli tradizionali oggi in circolazione.

3 Attraverso quale compromesso l’UE è riuscita a superare lo stallo che si era creato?

Nel fine settimana, la Commissione europea è riuscita a convincere la Germania a votare a favore della riforma. Berlino ha infatti ottenuto ampie rassicurazioni per la circolazione di veicoli a motore alimentati con carburanti sintetici, i cosiddetti e-fuel. Dopo il voto dei ministri, le auto alimentate con questo carburante sono considerate neutrali dal profilo della produzione di anidride carbonica. Prima del compromesso raggiunto con la Germania, solamente le auto elettriche erano considerate ad impatto zero. Dopo le barricate erette dalla Germania, le istituzioni europee sono tornate sui propri passi, inserendo una deroga ai carburanti sintetici.

4 Le auto a motore termico potranno essere ancora prodotte e vendute in Europa?

Sì, a patto che siano alimentate con carburanti sintetici. «Oggi questi carburanti sono ancora estremamente costosi. Dovremo quindi capire se avranno uno sviluppo sostenibile», commenta ancora Doninelli. In soldoni, se il carburante sintetico sarà prodotto a prezzi sostenibili, anche il motore termico continuerà ad esistere. «Il carburante sintetico potrebbe essere distribuito dalle stazioni già attualmente in servizio, senza grandi stravolgimenti», aggiunge Doninelli.

5 Per la filiera dell’auto svizzera la deroga sui carburanti e-fuel è vantaggiosa?

«La Svizzera attualmente fornisce componenti per i motori termici. Un passaggio completo all’elettrico avrebbe comportato una perdita di posti di lavoro», spiega ancora Doninelli. «Inoltre, qualora l’Europa avesse scelto di puntare esclusivamente sul vettore elettrico, sarebbe andata incontro a grossi rischi. In questi ultimi mesi, abbiamo infatti capito l’importanza di una corretta diversificazione delle fonti».

6 Che cosa sono i carburanti e-fuel e come mai sono considerati CO2 neutrali?

I carburanti sintetici sono combustibili liquidi prodotti tramite fonti energetiche rinnovabili. «Nel momento della combustione, questi carburanti immettono nell’aria CO2», spiega Doninelli. «Questa anidride carbonica tuttavia è stata precedentemente catturata e recuperata dall’aria durante il processo di produzione del carburante stesso. Per cui il bilancio è neutro». Questi carburanti non sono di origine fossile; non vengono estratti dalla natura, ma sono creati a partire da acqua e anidride carbonica. «Bruciando carburante di origine fossile si producono immissioni supplementari di CO2. Con le e-fuel, invece, per produrre il carburante si preleva CO2 dall’aria, e pertanto quando brucia non se ne crea di nuovo».

7 Questi carburanti sono realmente ad impatto zero?

La combustione di carburante sintetico emette ossido di azoto (NOx) e polveri sottili (Pm), proprio come la combustione di qualsiasi altro carburante. Per contro, un’auto elettrica impatta il 50% in meno, considerato tutto il ciclo vita, rispetto ai veicoli alimentati a e-fuel.

8 C’erano altre divergenze tra gli Stati membri?

Italia, Polonia e Bulgaria avevano sollevato diverse critiche al piano europeo. Secondo il Governo Meloni, la decarbonizzazione dei trasporti dovrebbe beneficiare di «una più graduale pianificazione» rispetto ai 15 anni di tempo imposti dall’Europa. Dal resoconto finale della votazione emerge tuttavia che l'unico voto contrario è stato espresso dalla Polonia, mentre Italia, Bulgaria si sono astenute. Favorevole, come detto, la Germania, dopo l’intesa sull’utilizzo futuro degli e-fuel raggiunta nel weekend con la Commissione europea. Roma ha tentato fino all’ultimo di ottenere l’inserimento dei biocarburanti. «Si è aperta comunque la strada per salvare il motore termico», ha sottolineato il ministro delle Imprese italiano, Adolfo Urso dopo il compromesso sull’e-fuel. La Commissione europea non ha tenuto in considerazione la deroga ai biocarburanti – ovvero dei carburanti prodotti a partire dalla fermentazione di biomasse o scarti – come chiesto dall’Italia. Ciò avrebbe comportato la riapertura del testo frutto di un accordo già chiuso e votato dal Parlamento.

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