Lugano

Avremo più radar che perdonano

La Città vuole aumentare la presenza dei rilevatori di velocità senza la temuta macchina fotografica
Il radar amico di Origlio. © Cdt/Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
12.08.2023 06:00

«Ci vorrebbe un amico», cantava nell’ottantaquattro Antonello Venditti. «Un radar amico», canta oggi il Municipio di Lugano, deciso a puntare di più su questa misura di fronte agli automobilisti che, per attitudine o distrazione, pigiano troppo sull’acceleratore. Soprattutto nelle zone residenziali, dove lo stesso Municipio vuole istituire nuove zone venti o trenta per tutelare chi si muove a piedi. «Mi piace l’idea della prevenzione e della sensibilizzazione – premette la capodicastero Karin Valenzano Rossi – e il radar amico, come il rumorometro, è un ottimo strumento, probabilmente più efficace delle campagne di comunicazione. Per questo abbiamo deciso di aumentare la sua presenza sul territorio. Non che rinunceremo alla repressione – in altre parole: ai radar meno simpatici – ma questa dev’essere l’ultimo strumento a cui ricorrere». Per esempio, quando gli avvertimenti bonari dei radar amici vengono ignorati.

I «flash» della municipale

Ora però si tratta di capire dove posare i nuovi rilevatori di velocità. «Faremo una mappa dei punti di Lugano più sensibili, con un occhio di riguardo alle zone abitate e a strutture come le scuole. Intanto, stiamo valutando quanti radar amici sarà necessario acquistare e il loro costo» conclude Valenzano Rossi, che da automobilista racconta di apprezzare particolarmente questa soluzione non punitiva. «Ogni tanto, senza accorgermene, mi capita di oltrepassare il limite di velocità». Già multata dal suo stesso dicastero? «Per ora no, anche se per scaramanzia non dovrei dirlo. Mi è invece capitato diverse volte in Svizzera interna, ma al massimo per cinque chilometri all’ora in più del consentito».

Scuole e parchi gioco: occhio

Oltre ad avvertire gli automobilisti più frettolosi e spingerli a togliere il piede dall’acceleratore, il radar amico ha un altro compito importante. Un compito statistico: registrare le velocità dei veicoli che gli passano accanto. Come si stanno comportando i luganesi? Dipende dai quartieri.

Come mostra la tabella fornitaci dalla Polizia comunale, che contiene i risultati di rilevamenti effettuati tra febbraio e giugno di quest’anno, i conducenti più indisciplinati sono quelli che percorrono via Ceresio di Suvigliana a Ruvigliana, quella sopra il parco San Michele, dove il limite di 50 chilometri orari: limite che è stato superato nel 54% dei casi, con una velocità massima di 109 km/h (le punte più elevate sono state toccate sulla Strada della Castellanza a Sonvico e in via Sorengo a Besso: 114 all’ora). Al secondo posto nella classifica dei «cattivi» troviamo via delle Scuole a Barbengo, anch’essa con il limite a 50, che ha visto un tasso d’infrazione del 42% e una velocità massima di 112 km/h. Piuttosto pericoloso, lungo una strada con quel nome. Piuttosto pericoloso in generale. Bollino rosso anche per via Roncobello a Pregassona (una strada che scorre fra le abitazioni e dove si dovrebbe andare a trenta all’ora, mentre il 26% degli automobilisti ha sforato), via Pico a Cassarate (che si trova a fianco di un parco giochi frequentato da bambini e ragazzi e dove il limite di 30 km/h è stato oltrepassato nel 21% dei casi), via Noale a Sorengo (19,6 delle infrazioni al limite di trenta all’ora) e via Cadepiano a Barbengo (16,3% delle violazioni dove il limite è 50).

Quadro generale buono

Fin qui i comportamenti che sugli schermi dei radar amici fanno apparire una faccina col broncio. Poi ci sono i sorrisi, che a ben guardare sono di più. Su quattro strade in particolare, via Leoni a Breganzona, la Crespera, via Maggio a Cassarate e via Cantonale a Val Colla, le infrazioni sono state sotto l’uno percento. Sotto al 9%, comunque, le autorità comunali sono tranquille. Fra il nove e il 15% invece la strada comincia ad essere ritenuta a rischio, mentre oltre quel limite viene definita pericolosa. E la faccina diventa triste.

Correlati