Avvelenò i ravioli, si becca l'ergastolo

Il 39.enne cinese ha intossicato 4 connazionali e 9 giapponesi: carcere a vita
Red. Online
20.01.2014 13:26

PECHINO - Un cinese che aveva manomesso alcune partite di ravioli avvelenando quattro connazionali e nove giapponesi è stato condannato all'ergastolo da un tribunale di Shijiazhuang, nel nord della Cina.L'uomo, Lyu Yueting, 39 anni, ha avvelenato con un pesticida i ravioli prodotti dalla Tianyang Food Plant, l'impresa per la quale lavorava, per protestare contro il basso salario e per creare un incidente che costringesse i dirigenti della fabbrica a prestare attenzione alle richieste dei lavoratori. Gli avvelenamenti si sono verificati nel 2007.Secondo la ricostruzione del Tribunale Intermedio del Popolo di Shizhiazhuang, Lyu "aveva tentato una prima volta di entrare nei magazzini della fabbrica" all'inizio dell'anno, senza riuscire nel suo intento. Poi aveva riprovato fino a riuscire a superare tutte le misure di sicurezza tra ottobre e dicembre: era quindi riuscito a penetrare nell'impianto molte volte, iniettando un micidiale insetticida in nove casse di ravioli congelati. Gran parte di questi erano destinati all'esportazione e sono stati inviati in Giappone, mentre gli altri sono finiti nella città cinese di Chengde.La scoperta dei ravioli avvelenati portò la Tianyang Food a sospendere la produzione sopportando, secondo i suoi dirigenti, una perdita di 5,5 milioni di yuan (830mila franchi). Successivi test hanno dimostrato che gli altri prodotti della compagnia sono sicuri per i consumatori.L'agenzia Nuova Cina riferisce che nel corso del processo Lyu Yuting, pur dichiarandosi colpevole e collaborando con la Corte, ha sostenuto di "non essersi reso conto" dei danni che le sue azioni avrebbero provocato a decine di persone.La stampa cinese rende noto che la lettura della sentenza è avvenuta davanti ad un pubblico numeroso e alla presenza di rappresentanti dell'ambasciata del Giappone a Pechino. La condanna di Lyu Yueting arriva mentre i rapporti tra Cina e Giappone sono estremamente tesi a causa della disputa territoriale nel sud del Pacifico.Inoltre la recente visita del premier giapponese Shinzo Abe al santuario di Yasukuni a Tokyo, dove insieme agli altri caduti in guerra giapponesi sono onorati alcuni ufficiali che si sono resi colpevoli di crimini di guerra, ha suscitato le ire di Pechino allontanando, almeno a breve periodo, la prospettiva di una riconciliazione.