Baci, abbracci, e Bignasca lacrima

Il rompete le righe tra le parole del presidente Corti, la primula di Sadis e la meteora Malinverno
Attilio Bignasca (foto Maffi)
Gianni Righinetti
26.03.2015 05:05

BELLINZONA - Quello di ieri alle 17.04 è stato un rompete le righe meno brusco del solito per il Parlamento cantonale, dato che il presidente in carica Gianrico Corti ha voluto salutare i colleghi e la legislatura con un breve saluto protocollare e un aperitivo per brindare tutti assieme: «In questi quattro anni ognuno è stato protagonista a modo suo, spesso ho dovuto fare uso della campanella per frenare il cicaleccio, ma ricordo che abbiamo prodotto 532 decisioni». Sono seguiti baci, abbracci e pacche sulle spalle per un Gran Consiglio che dal 19 aprile conterà almeno 23 nuovi deputati. Tanti sono quelli che non rinnovano un nuovo mandato.

E ieri c'è stato anche l'addio al Legislativo da parte della direttrice del DFE Laura Sadis che, dopo otto anni in Governo non si ripresenta. Sadis ha voluto lasciare un segno, una primula per ognuna delle deputate, un gesto, un augurio, per fare sì che (magari) da maggio le donne in aula siano ancora più numerose. Poi Sadis ha detto: «Provo una certa emozione, ma sono tranquilla e soddisfatta». Una frase accompagnata da una standing ovation e un po' di commozione. C'è chi testimonia che ad Attilio Bignasca (Lega) sia scesa una lacrimuccia, forse anche perché per lui è terminata una lunga carriera parlamentare iniziata nel lontano 1991.

Ecco gli altri che escono di scena: Elena Bacchetta, Fausto «Gerri» Beretta Piccoli e Greta Gysin (Verdi); Luca Beretta Piccoli, Armando Boneff, Francesca Bordoni, Carlo Luigi Caimi e Gianni Giudicelli (PPD); Mirto Bignasca, Stefano Fraschina e Monique Ponzio-Corneo (Lega); Mara Bonacina-Rossi, Francesco «Cick» Cavalli, Bruno Cereghetti, Ivan Cozzaglio e Roberto Malacrida (PS); Alessandro Del Bufalo, Jean-François Dominé, Rinaldo Gobbi, Lorenzo Orsi e Corrado Solcà (PLR).

Ma anche Stefano Malinverno (PPD), un po' la meteora di questo Gran Consiglio. Subentrato nell'ultima sessione, ovvero da lunedì al dimissionario Lorenzo Bassi (PPD), ha iniziato e terminato la sua fugace esperienza parlamentare in tre giorni. Giusto il tempo di prendere confidenza con la sedia. Non si ricandiderà. Da oggi i parlamentari sono, politicamente parlando, in vacanza. L'attività politica subisce un brusco stop, nessuna riunione del plenum e delle commissioni parlamentari, ma solo campagna elettorale per i 67 che intendono tornare il prossimo quadriennio. Ma la concorrenza è agguerrita. Il Parlamento del futuro si insedierà il prossimo 18 maggio.

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