Street Art

Banksy giorno 7: nel London Zoo spunta l'acquario

Un banco di pesci, forse piranha, che nuotano sulle pareti di una vecchia garitta della polizia su Ludgate Hill, vicino all'Old Bailey e alla Cattedrale di St Paul
© KEYSTONE (EPA/ANDY RAIN)
Ats
11.08.2024 17:05

Un banco di pesci, forse piranha, che nuotano sulle pareti di una cabina della polizia: è la settima opera d'arte che Banksy, come fa da puntualmente da lunedì scorso intorno alle 13 ora di Londra - le 12 in Svizzera -, ha «autenticato» con un post su Instagram (IG).

Ancora animali, ad arricchire quel London Zoo disseminato per le strade della città che il celebre e misterioso writer britannico ha inaugurato il 5 agosto con una capra (o forse uno stambecco) in bilico a Kew Bridge, popolandolo poi con due elefanti con le proboscidi che si sfiorano a Chelsea, tre scimmiette che dondolano sotto un ponte della ferrovie a Brick Lane, un lupo che ulula alla luna su un antenna satellitare a Peckham, due pellicani che mangiano pesci sull'insegna di un pub a Walthamstow e infine un grosso gatto nero che si stiracchia a Cricklewood.

A differenza dai precedenti stencil neri, l'acquario sembra realizzato con una vernice spray traslucida che lascia trasparire sfumature di azzurro. Ma sulla paternità non ci sono dubbi, visto che l'immagine è apparsa sul profilo ufficiale IG di Banksy. Che questa volta ha lasciato la firma su una vecchia garitta della polizia su Ludgate Hill, vicino all'Old Bailey e alla Cattedrale di St Paul.

Lo Zoo di Banksy

Due agenti della City hanno scattato foto dell'opera: uno di loro ha spiegato che il lavoro è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso e gli era stato chiesto di andare a dare un'occhiata. «Siamo a conoscenza di danni a una cabina della polizia della città di Londra a Ludgate Hill», ha detto l'ispettore Andy Spooner. «Stiamo collaborando con la City of London Corporation che possiede la cabina di polizia». Insieme alle telecamere a circuito chiuso e ai dissuasori per restringere le strade, garitte della polizia come questa - ricorda il sito della BBC - furono installate intorno allo Square Mile negli anni '90 per proteggere la città dagli attacchi terroristici durante i disordini dell'Ira.

Se la street art è effimera per definizione, le nuove opere dello Zoo di Banksy - tutte senza titolo né didascalia, ad accrescerne il mistero e ad alimentare le febbrili speculazioni - hanno avuto sorte diversa: il lupo, con tutta la parabola, è stato rubato poche ore dopo la sua realizzazione da due uomini incappucciati, la capra è stata messa sotto plexiglass, la coppia di elefanti è stata vandalizzata con strisce di vernice bianca e il gatto è stato rimosso poche ore dopo la sua comparsa, tra i fischi della gente accorsa a vederlo. Gli uomini incaricati della rimozione hanno spiegato di essere stati «ingaggiati» da un'impresa edile per motivi di sicurezza.

Secondo quotidiani come l'Observer e il Guardian, che hanno interpellato il Pest Control Office – la società senza scopo di lucro creata da Banksy per vendere e autenticare le sue opere –, la nuova serie di lavori ha lo scopo di «rallegrare il pubblico» durante una settimana particolarmente tumultuosa nel Regno Unito. «Si intuisce - ha scritto Vanessa Thorpe sul Guardian - che la speranza di Banksy è che opere edificanti rallegrino le persone con un momento di divertimento inaspettato, oltre a sottolineare con delicatezza la competenza umana per il gioco creativo, piuttosto che per la distruzione e la negatività». In ogni caso, secondo il Pest Control Office, alcune teorie sul significato più profondo di ogni nuova immagine «sono andate troppo oltre».