Benvenuti nell'era De Blasio

Ci sono volute solo 48 ore e il nuovo sindaco Bill De Blasio, radicale di sinistra, si è trovato a dover affrontare la prima emergenza, quella della neve. Una nevicata storica per la città di New York, il 3 gennaio scorso, che non ha creato danni rilevanti. E così, il giorno dopo, il quotidiano latino di New York, Diario, ha festeggiato la prima prova superata del novello sindaco. Ma a diventare virale è stato uno scambio di messaggini tra il figlio sedicenne Dante De Blasio e un suo amico. Alla domanda sulla chiusura delle scuole, in stile rapper (yo yo brother) Dante rispondeva che avrebbe fatto pressione sul padre affinché le chiudesse, e il giorno dopo puntalmente le scuole sono state chiuse. Alle domande dei giornalisti il neosindaco ha risposto con un sorriso: ?Non crederete che mi sia fatto convincere da mio figlio??. La lobby dei sedicenni fricchettoni sembra l?unica che possa aver presa sul padre, che per il resto vuole inaugurare un mandato in cui il nemico sono le lobby, le grandi imprese, i ricchi, e per farlo usa un format vincente prestito da Obama: bombardare a raffica i social network con immagini della sua famiglia felice.
Un fotografo al seguito del sindaco scatta e l?addetto stampa pubblica sui social media per creare una empatia con la sua costituency, fatta di poveri ma anche di classe media. Per evitare scandali si anticipano i mass media, si bruciando i reporter sul tempo, e così la figlia Chiara ha ammesso, in un video su Youtube, di aver fatto uso di sostanze stupefacenti. Un colpo da maestro che ha spento una polemica sul nascere.
Benvenuti nell?epoca De Blasio, il sindaco pragmatico che ha stravinto le elezioni, usando come arma la narrazione delle due città (come il romanzo di Dickinson), quella dei ricchi che ha visto aumentare il proprio benessere durante il mandato di Michael Bloomberg, e quella dei poveri che stanno sempre peggio. L?opinionista Thomas Edsall sul New York Times l?ha definito ?nuovo populismo urbano?, ma è soprattutto il ritorno di un democratico sul governo della città a suscitare curiosità. Rudolph Giuliani, il sindaco poliziotto, ha provveduto a rendere la metropoli sicura, Bloomberg a renderla ecologica, a De Blasio sembra toccare la sfida più ardua: sfidare le ingiustizie. Ma lo farà durante un anno in cui è una priorità anche di politica nazionale, mentre Wall Street va a gonfie vele e l?economica cresce. Lo chiamano ?rebuilding?, ricostruire la classe media negli Stati Uniti, ridistribuire le risorse includendo l?aumento del salario minimo federale.
La prova più dura però riguarda le entrate comunali. Dove trovare i fondi? De Blasio vuole aumentare le tasse a chi ha un reddito superiore ai 500 mila dollari l?anno, e portare l?aliquota da 3,9% al 4,4%, con un esborso che per questa fascia sarà di appena 973 dollari l?anno. Ma sarà difficile convincere su questo punto Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York a cui spetta l?ultima parola. Cuomo non ha alcuna voglia di aumentare tasse già alte, soprattutto in vista di una possibile candidatura alle primarie democratiche. Ma i soldi servono perché De Blasio ha promesso che farà di tutto per dare una educazione migliore ai newyorkesi e soprattutto una casa.
Nel Primo Piano del Corriere del Ticino del 9 gennaio, altri dettagli sul personaggio, un quadro della situazione sociale nella Grande Mela, un'intervista a una scrittrice e una scheda sulla presenza svizzera a New York.