Svizzera

«Bisogna rendere più difficile l'ammissione al servizio civile»

È quanto auspica il Consiglio federale il cui progetto di modifica legislativa trova d'accordo (16 voti a 9) la maggioranza della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N)
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Ats
13.05.2025 18:13

Per ovviare alla carenza di soldati va reso più difficile il passaggio al servizio civile. È quanto auspica il Consiglio federale il cui progetto di modifica legislativa trova d'accordo (16 voti a 9) la maggioranza della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N).

Nel suo messaggio presentato il 19 di febbraio scorso, il governo giudica problematico il numero di domande per il servizio civile - il cui livello rimane elevato, 6'754 nel 2023 rispetto alle 6'088 del 2019 - presentate da militari che hanno già adempiuto la scuola reclute, da specialisti e da quadri dell'esercito. Per porre un argine a questa emorragia, l'esecutivo vuole limitare le domande d'ammissione che sono essenzialmente motivate da ragioni diverse dal conflitto di coscienza (che verrà sempre riconosciuto).

Concretamente, la nuova legge sul servizio civile prevede sei misure: un minimo di 150 giorni di servizio civile da prestare in ogni caso; l'applicazione anche per i sottufficiali e gli ufficiali del fattore 1,5 per determinare i giorni di servizio civile ancora da prestare; escludere l'impiego dei medici, nel servizio civile, nel rispettivo settore specialistico; la non ammissione per i membri dell'esercito con zero giorni di servizio residui (si evita così che possano sottrarsi al tiro obbligatorio); l'introduzione di un obbligo d'impiego annuale a partire dall'ammissione; l'obbligo di prestare il cosiddetto «impiego di lunga durata» al più tardi nell'anno civile successivo all'ammissione se la domanda viene presentata durante la scuola reclute.

Secondo la maggioranza della Commissione le misure elaborate dal governo fanno sì che il servizio civile torni ad adempiere il suo scopo originario, ossia offrire una soluzione di carattere speciale basata sulla Costituzione per persone che si trovano in una situazione particolare.

Con le misure proposte si vogliono frenare le domande d'ammissione al servizio civile presentate per motivi estranei al suo scopo, fermo restando che l'accesso al servizio civile per persone con conflitti di coscienza non è messo in discussione.

Se la maggioranza della CPS-N crede che i provvedimenti dell'esecutivo ridurranno il numero relativamente elevato delle ammissioni al servizio civile, contribuendo in tal modo a un apporto duraturo di effettivi all'esercito, la minoranza dubita dell'efficacia di simili provvedimenti.

A suo avviso, sarebbe invece più sensato aumentare l'attrattiva del servizio militare.

Stando ai risultati di uno studio svolto dall'Aggruppamento Difesa e pubblicato il giorno stesso della presentazione del progetto governativo, le persone che lasciano il servizio militare per quello civile esprimono dubbi sull'utilità dell'esercito e sulla conciliabilità fra vita militare e civile.

Dal sondaggio online, svolto anche con la collaborazione dell'Ufficio federale del servizio civile, è emerso che, rispetto al servizio civile, un impiego nell'esercito è percepito come meno utile. Solo il 48% dei civilisti pensa infatti che il servizio militare offra attività interessanti. Per oltre tre quarti di loro, la mancanza di utilità percepita è stata un motivo, oltre al conflitto di coscienza, per presentare la domanda di passaggio al servizio civile.

Un altro aspetto problematico: l'85% dei civilisti con esperienza in seno all'esercito percepisce il servizio militare come meno conciliabile con la vita civile. Al contrario, oltre il 90% di chi presta servizio civile ritiene che i propri impieghi siano ben conciliabili con la vita privata.

Anche l'obbligo di avanzamento contribuisce alla riduzione dell'attrattiva del servizio militare. Tale motivo è stato indicato come particolarmente importante dalle persone che sono passate al servizio civile durante la scuola reclute.

A ciò si aggiunge lo stress psicologico subito durante la scuola reclute, giudicato da taluni troppo elevato. Gli intervistati hanno considerato in parte poco sensati e poco appropriati i contenuti e la metodologia dell'istruzione nell'esercito.