Bombe all'Ikea: matrice unica?

BERLINO - Gli inquirenti tedeschi che stanno indagando sull'esplosione avvenuta due giorni fa in un negozio Ikea di Dresda hanno annunciato che si indaga su possibili collegamenti tra questo e gli scoppi avvenuti il 30 maggio in negozi del gigante svedese in Belgio, Francia e Olanda. «Vogliamo analizzare i risultati delle indagini sulle altre esplosioni e confrontarli con i nostri al fine di vedere se si tratta dello stesso aggressore o gruppi di aggressori», ha detto il procuratore Lorenz Hause.Due giorni nel reparto cucine dell'Ikea di Dresda un ordigno è esploso alle 19.45, in orario di apertura, ferendo leggermente due persone. Il procuratore ha anche confermato l'identikit di una persona sospetta pubblicato da alcuni organi di stampa: un uomo sulla quarantina, di media statura, berretto da baseball in testa, occhiali da sole che è uscito di corsa dall'Ikea subito dopo l'esplosione e parlava inglese.Il 30 maggio ordigni di bassa potenza sono scoppiati in magazzini Ikea a Gand (Belgio), Eindhoven (Olanda) e Lilla (Francia). La direzione dell'Ikea, in Svezia, spiegò allora che le esplosioni erano causate da «fuochi d'artificio» e che l'azienda non aveva ricevuto «alcuna minaccia».