Brasile, terra di donne (a pagamento)

Benvenuti nel paese di samba, calcio e prostitute - Almeno secondo lo stereotipo
Mattia Bertoldi
23.01.2013 05:00

di MATTIA BERTOLDI - Gli stereotipi – come tutte le generalizzazioni – sono spesso poco veritieri, ma comunque pratici e di facile utilizzo. A patto di crederci veramente, è confortante sapere che nella vita non bisogna chiedere soldi a uno scozzese poiché avaro, non fare affari con un italiano poiché mafioso o non frequentare una tedesca poiché fredda. Gli stereotipi ti semplificano la vita, rimettono un po' di ordine in questo caotico mondo. Ma hanno un punto debole: sono quasi sempre negativi e non fanno mai piacere. Se chi sta leggendo è scozzese, italiano o tedesco potrà confermarlo.Ci sono tuttavia delle eccezioni. Prendiamo il Brasile, terra di samba (il carnevale di Rio), calcio (la nazionale ha conquistato cinque volte la Coppa del mondo) e bellissime donne. Disponibili anche a pagamento, e questo nonostante le campagne pubbliche volte a combattere il turismo sessuale. Il deputato federale brasiliano Jean Wyllys, ad esempio, intende varare un progetto di legge che regolamenti il sesso a pagamento e, per l'occasione, ha dichiarato che il 60% dei parlamentari di Brasilia va a prostitute. Al di là del metodo con cui è riuscito a calcolare questa percentuale (appostamenti? Interrogatori? Inseguimenti?), si tratta di un bel mucchio di persone. Sarebbe come dire che dei dieci membri della deputazione ticinese alle Camere federali di Berna, sei frequentano l'Oceano, il Pompei e quei locali lì. Escludiamo Marina Carobbio Guscetti e Roberta Pantani per ovvi motivi cromosomici: chi sarebbero gli altri due angioletti? Le scommesse sono aperte.Tornando agli stereotipi brasiliani, bisogna dare atto al popolo verdeoro di averli condivisi con il resto del mondo intero. Se gli scozzesi si tengono stretti i loro soldi, gli italiani fanno di tutto per guadagnarci e i tedeschi sono felici del loro carattere chiuso, il Brasile ha esportato le scuole di samba in tutto il mondo e spedito i propri calciatori in Europa, un continente che ha regalato loro numerosi successi e Palloni d'oro.E per quanto riguarda le prostitute è vero che se ne trovano anche dalle nostre parti, ma i brasiliani non si sono accontentati e hanno sfoderato un vero e proprio colpo di genio: sfruttarle come mezzo di promozione. Forse proprio in virtù delle assidue relazioni intraprese dal 60% dei parlamentari, l'associazione delle prostitute di Minas Gerais sta organizzando corsi di inglese rivolti alle sue socie in vista dei Mondiali di calcio del 2014. "Insegneremo loro i nomi di frutta, verdura e legumi, ma non mancheranno vocaboli più piccanti che potranno aiutarle nell'esercizio della professione", ha dichiarato Cida Vieira, presidentessa del sodalizio. Finora sono venti le donne che si sono iscritte, ma si pensa che le partecipanti potrebbero toccare quota 300 entro fine anno. Oltre all'inglese, si pensa di istituire anche lezioni di francese e (udite udite) italiano.Un'ultima cosa sugli stereotipi: per superarli, è consigliatissimo andare sul luogo e farsi una propria opinione, senza pregiudizi di sorta. I Campionati del mondo si terranno dal 12 giugno al 13 luglio 2014. Potete già fare il biglietto aereo, se volete. E mi raccomando: dimostrate apertura mentale! Se qualcuno vi domanderà di ballare la samba non tiratevi indietro, se vi inviteranno a palleggiare non esitate e se vi faranno proposte indecenti, magari con un italiano stentato... Be', sapete come si dice: paese che vai, stereotipo che trovi.