Breivik: "Io vittima dei musulmani"

OSLO - Trentesimo giorno di processo per Anders Behring Breivik, l'autore delle stragi di Oslo e Utoya durante le quali lo scorso luglio uccise a sangue freddo 77 persone. Lo stragista ha spiegato alla corte i motivi delle sue idee radicali anti-islamiche, raccontando alcuni fatti della sua infanzia.
Come, per esempio, la distruzione della sua bicicletta da parte di un diplomatico turco, padre di un suo amico, quando lui aveva sette anni, dopo un diverbio. Breivik ha poi proseguito in un lungo elenco di incidenti che avrebbero visto coinvolto lui o i suoi cari: schiaffi, risse, tentativi di furto o casi di stupro. Secondo il giornale Verdens Gang le ragazze coinvolte in questi ultimi avrebbero smentito.
Breivik ha concluso: "Presi separatamente questi casi non sono così gravi, ma la loro somma ha contribuito a formare la mia opinione sui musulmani. Ho anche provato a cambiare la Norvegia con metodi democratici», ma l'"impasse" in cui si sarebbe trovato lo ha spinto, ha detto, a passare all'"azione violenta".