Bufera su Schengen, la Grecia rischia l'espulsione

Nuove nubi si addensano all'orizzonte in vista della riunione dei ministri dell'Interno in programma lunedì prossimo ad Amsterdam
Ats
23.01.2016 20:35

BRUXELLES - Aumenta d'intensità la bufera che si sta abbattendo su Schengen a causa della crisi dei migranti e crescono le possibilità che la Grecia, dopo aver evitato l'uscita forzata dall'Eurozona, ora non riesca a scampare all'espulsione temporanea dall'area di libera circolazione.

Mentre da Davos (GR) il direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi) Christine Lagarde rilancia l'allarme sulla sopravvivenza del trattato e il premier italiano Matteo Renzi avverte che chi mette in discussione Schengen tradisce l'identità Ue, nuove nubi si addensano quindi all'orizzonte in vista della riunione dei ministri dell'Interno dell'Unione in programma lunedì prossimo ad Amsterdam.

Due i fronti caldi che causano divisioni anche tra Paesi del Nord e quelli del Sud all'interno dell'Ue. Da un lato l'ipotesi di 'isolare' la Grecia, sospendendo di fatto la sua partecipazione all'area Schengen, in ragione della sua incapacità nel blindare le sue frontiere con la Turchia. Dall'altro, l'intenzione di alcuni Paesi, Germania in testa, di chiedere un prolungamento della reintroduzione dei controlli ad alcune frontiere interne alla zona di libera circolazione.

Contro Atene e la permeabilità dei suoi confini Nord si è venuto a creare uno schieramento che va dai Paesi dei Balcani occidentali fino a quelli dell'Europa centro-orientale. Tutti favorevoli alla proposta avanzata dal premier sloveno Miroslav Cerar per fornire al governo della Macedonia tutto il necessario per rafforzare la sorveglianza alla frontiera con la Grecia e bloccare così gli attraversamenti irregolari.

Ma il ministro dell'Interno austriaca Johanna Mihl-Leitner è andata anche oltre. "Se il governo di Atene non si deciderà a fare di più per garantire la sicurezza dei suoi confini, bisognerà discutere apertamente dell'espulsione temporanea della Grecia dall'area Schengen". Anche perché l'impossibilità di controllare gli arrivi dalla Turchia, ha sottolineato il ministro "è un falso mito". Del resto Ankara, nonostante le belle parole, non sembra collaborare come dovrebbe e vorrebbe l'Ue. La quale ha promesso alla Turchia tre miliardi di euro di aiuti per tenersi i migranti che però al momento sono bloccati dalle riserve dell'Italia.

I temi legati alla Grecia saranno quindi sul tavolo dei ministri Ue lunedì. I quali dovranno anche discutere - secondo quanto anticipato oggi dal quotidiano tedesco Welt - dell'intenzione della Germania, ma anche di Austria, Svezia e Danimarca, di prolungare ulteriormente da maggio e per un anno o un anno e mezzo la reintroduzione dei controlli ad alcune frontiere interne.