Bufera sul villaggio di Natale di Milano: «È un incubo»

Doveva essere «il Sogno del Natale», invece ha tutta l’aria di un incubo ad occhi aperti. Stiamo parlando del villaggio di Natale di Milano, pubblicizzato in pompa magna negli scorsi mesi e finito in un mare di polemiche nel giro di pochi giorni. Tra gente infuriata che chiede il rimborso del biglietto (il ticket giornaliero intero costa 13 euro, nei weekend 16), e l’apertura di una pagina Facebook ad hoc per denunciare la situazione, il centro natalizio del capoluogo Lombardo rischia di finire vittima di azioni legali. L’avvio del villaggio non è stato certo facile, dopo il sequestro del cantiere avvenuto a fine novembre per presunte infrazioni alle norme di sicurezza sul lavoro e funestato dal maltempo, una volta al via, il più grande villaggio di Natale di Italia, è stato massacrato in pochi giorni dai visitatori, delusi e amareggiati. Del malcontento generale si è fatta portavoce la nota blogger Selvaggia Lucarelli che, con filmati realizzati in loco, ha documentato quella che definisce: «Una realtà post-bellica» simile ad «una città dell’Europa dell’est». La blogger racconta: «Arrivo in biglietteria e vengo avvisata del fatto che per vedere la principale attrazione, quella per cui la gente è arrivata dalla Sardegna alla Svizzera con i bambini, ovvero la “casa di Babbo Natale”, al momento ci sono file di ore e che quindi il prossimo ingresso è alle sette di sera. Solo che è mezzogiorno. Dico “è più facile essere ricevuti da Mattarella” e pago comunque i miei 16 euro di biglietto». Il villaggio è situato in mezzo all’ippodromo e la Lucarelli rincara la dose: «Sembra un cantiere ancora aperto, con fango e cumuli di terra ovunque e una pedana di plastica scricchiolante che ondeggia ad ogni passo» per poi parlare di «un capannone in pvc che sembra quelli del primo soccorso per terremotati e che invece è il ristorante», «assenza di riscaldamento», «un trenino che non porta in giro per le varie attrazioni, ma percorre il perimetro del villaggio nel fango, tra bidoni dell’immondizia, ambulanze e macchine che giungono in senso contrario». E ancora: «Mancanza di attrazioni, sketch e dell’annunciata pista del ghiaccio». La Lucarelli ne ha pure per l’albero di Natale, che paragona all’ormai mitico «Spelacchio» diventato l’anno scorso il simbolo del Natale a Roma: «Nella piazza centrale, quella in cui doveva esserci “il grande albero”, c’è uno Spelacchio verde senza manco mezza pallina e tutto il resto del “villaggio” è completamente spoglio, comprese le famose bancarelle natalizie». Insomma la lista è lunga e gli utenti di Facebook non sono certo stati più clementi, nei numerosi commenti che parlano di «fregatura» e «trappola per turisti». Sulla pagina «Villaggio del sogno di natale... rimborsi» se ne leggono davvero di tutti i colori. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, nonostante il villaggio sia gestito da privati, ha promesso di approfondire la questione, mentre gli organizzatori si sono giustificati spiegando alla stampa locale: «Ci sono delle criticità che verranno risolte, purtroppo abbiamo dovuto affrontare le problematiche legate al maltempo». Guardando le immagini diffuse sui vari social network, è davvero difficile dar torto a chi si lamenta. Neanche il Grinch sarebbe arrivato a tanto per rovinare il Natale ai bambini, che in questo periodo dell’anno vogliono solo sognare un po’.