Attualità

Cadute fatali

Morire scendendo le scale o issando una bandiera, disgrazie sempre più frequenti
Ogni anno in Svizzera 162mila persone si infortunano a casa.
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
22.10.2023 13:30

Lasciano di stucco, rammaricano, fanno arrabbiare. Perché avvengono tra le mura di casa, issando una bandiera in giardino, scendendo le scale in un ristorante. Là dove mai e poi mai uno si aspetterebbe di morire. Eppure, gli incidenti «classificati» come domestici accadono. E, a guardare gli ultimi casi, sempre di più. Il 7 ottobre a perdere la vita a Bironico è stato un 42.enne del Luganese. Era a cena. In un ristorante. È scivolato dalle scale per andare in bagno e non si è più rialzato. Troppo gravi le ferite. Il giorno dopo, sui monti di Sciuei a Ronco Leventina, quasi lo stesso copione. Un 77.enne vuole issare una bandiera. Si arrampica sulla scala, scivola, cade a terra e finisce in una scarpata. Morto per le ferite riportate. È accreditata come incidente domestico anche la causa della morte di un uomo che ha perso la vita il 14 agosto scorso a Carona. Niente hanno potuto i soccorsi giunti sul posto. Non c’era già più nulla da fare.

Morire per una scivolata. Per una caduta tra le mura domestiche spaventa, inquieta, rattrista enormemente. Perché forse quella morte poteva essere evitata. Di sicuro ogni anno in Svizzera, fa sapere l’Ufficio prevenzione infortuni (UPI), circa 262mila persone si infortunano a casa. E le cadute sono la causa più frequente.

Perché si cade

Già, ma perché succede? Perché si cade? Secondo l’UPI le cause sono molteplici. Perché si inciampa in un cavo, perché il pavimento è scivoloso o perché le scale non sono illuminate bene.

Il pericolo dunque è anche dove non ci si aspetta di trovarlo. Persino in cucina, in salotto, in camera da letto. Luoghi dove ci si crede al sicuro, ma, chiarisce l’UPI, guardando i casi più diffusi, dove ci si può anche ustionare, tagliare, prendere la scossa e persino avvelenare con prodotti chimici. Senza contare il giardino, in cui piscine e stagni, avverte sempre l’Ufficio prevenzione infortuni, costituiscono un pericolo per i bambini piccoli.

Non sono avvisi o segnalazioni esagerate. Non è allarmismo. Sono avvertimenti che nascono dai casi registrati, dalle statistiche. Ogni anno in Svizzera si registrano circa 65 mila infortuni in soggiorno e in camera da letto. Così come sono frequenti anche quelli in giardino e in piscina. Che sono circa 47 mila all’anno. Altri luoghi a rischio, sottolinea l’UPI, sono la cucina con circa 42 mila infortuni e le scale dove sono 24 mila gli infortuni ogni anno.

Migliaia di casi

Migliaia di casi, di episodi, di esempi. Circostanze. Sicuramente sfortunate. Ma che devono indurre a più attenzione. A non abbassare la guardia. Neppure a casa. Il luogo dove ci si sente in assoluto più al sicuro dai pericoli. Anche se, a guardare le statistiche, non è proprio così. È quasi un’illusione. Perché sono circa 125 mila le persone che ogni anno cadono dalle scale di casa. Non tutte si infortunano seriamente. O muoiono, per fortuna. Ma succede. Più spesso di quanto si crede. Così come forse non si sa che la maggior parte degli infortuni da fonti di calore sono causate dall’acqua bollente usata per cucinare. O che sono circa 46 mila le persone che si infortunano facendo lavori manuali. Mentre sono 11.400 le persone, soprattutto bambini, che ogni anno devono sottoporsi a cure mediche a causa di intossicazioni o causticazioni. E sempre restando ai più piccoli è bene sapere che anche pochi centimetri di acqua possono costituire un pericolo mortale. Visto che ogni anno in Svizzera si verificano annegamenti in stagni o piscinette di bambini tra 1-4 anni.

Ecco perchè è sempre necessario fare attenzione. Ma anche prevenire. Dove è possibile. Ad esempio eliminando gli ostacoli in cui si potrebbe inciampare, asciugando immediatamente i pavimenti umidi, usando lampadine più potenti, fissando come si deve i ripiani alle pareti e custodendo sotto chiave veleni e medicamenti.

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