Calais, inizia lo smantellamento della "Giungla"

Da questa mattina i migranti verranno trasferiti in centri di accoglienza disseminati sull'intero territorio francese - Per garantire lo svolgimento delle operazioni in sicurezza, sono stati mobilitati 1250 tra poliziotti e gendarmi
Ats
24.10.2016 07:27

PARIGI - Iniziano in Francia le operazioni di smantellamento dell'enorme campo di profughi a nord di Calais, soprannominato "la giungla", dove vivono ammassate tra le 6000 e le 8000 persone. Da questa mattina i migranti verranno trasferiti in centri di accoglienza disseminati sull'intero territorio francese. Per garantire lo svolgimento delle operazioni in sicurezza, sono stati mobilitati 1250 tra poliziotti e gendarmi.

Lo smantellamento completo di questa bidonville vicino a Calais era stato annunciato sul posto dal presidente francese François Hollande il 26 settembre e successivamente confermato - giovedì scorso - dal ministro dell'interno Bernard Cazeneuve, che aveva parlato di un'operazione "imminente": "a partire dal momento in cui tutte le condizioni sono riunite perché ciascuno venga messo al riparo, non c'è motivo di attendere e lasciare ulteriormente nel fango e nel freddo coloro che si trovano a Calais", ha detto.

Partiti i primi bus, la situazione sembra calma

Tutto si svolge per il momento in modo regolare, la situazione nella "giungla" di Calais in via di smantellamento è calma, non si segnala alcun incidente. 

Cinquecento persone si sono avviate verso l'hangar allestito nei pressi del campo di Calais e adibito a stazione di pullman. I primi bus sono già partiti verso le destinazioni dei CAO, i campi di accoglienza e orientamento.

A bordo, soprattutto sudanesi, il gruppo etnico più numeroso fra i primi che si sono presentati alle partenze. Ad ognuno è stata proposta la scelta fra due dei 450 centri di accoglienza pronti a riceverli su tutto il territorio francese.

La prefettura, che pensa a un'evacuazione che durerà una settimana, si aspetta "un forte afflusso" visto che il campo sarà poi smobilitato, con possibili "movimenti di folla". Sono state preparate corsie diverse per maggiorenni, minorenni senza famiglia, donne incinte, malati, famiglie. Gli addetti proporranno l'alternativa fra due centri possibili in due diverse regioni, chi vorrà potrà chiedere di partire insieme. Sessanta pullman partiranno domani, 45 martedì, 40 mercoledì. Il tutto sotto strettissima sorveglianza di polizia e gendarmi, con i bus che saranno dotati di geolocalizzatore così da poter sempre essere sotto controllo.

Oltre ai rischi di tensioni all'interno del campo, ci sono i 'no borders' e le associazioni ostili al trasferimento che potrebbero innescare proteste. Per questo sono 1250 gli agenti schierati sul terreno al fianco dei 2100 colleghi già presenti sul posto per evitare ogni incidente. Ieri sera, all'interno del campo, alcune persone hanno già lanciato sassi contro la polizia, che si è difesa lanciando gas lacrimogeni.

Gli interrogativi più pesanti riguardano i 1291 minorenni senza famiglia presenti nel campo (39 sono partiti già oggi per la Gran Bretagna) e le 300 persone che hanno familiari nel Regno Unito e chiedono di raggiungerli. In teoria, l'insieme dei migranti verrà dislocato in 280 centri di accoglienza e orientamento (i CAO) con capacità totale di 7500 posti, dalla Normandia, al sud, alla regione di Parigi.

Medici senza frontiere: "Sgombero inevitabile ma non risolve"

Mentre è in corso lo sgombero di oltre 6000 persone dalla cosiddetta "giungla" di Calais, Medici senza frontiere (Msf) - che lavora nella tendopoli dall'inizio dell'emergenza - esprime preoccupazione per le persone più vulnerabili, i minorenni non accompagnati e quanti tenteranno ancora la traversata o vivranno in condizioni di precarietà nei prossimi mesi.

"Lo smantellamento di Calais era inevitabile - afferma Loris De Filippi, presidente di Msf -; non era pensabile in un Paese come la Francia che migliaia di persone, tra cui centinaia di minorenni non accompagnati, venissero lasciate per anni a vivere in condizioni così indegne e pericolose. Ma lo sgombero non risolverà la situazione delle persone, di cui molte in fuga da conflitti e regimi autoritari, che cercano disperatamente di raggiungere l'Inghilterra per riunirsi alle proprie famiglie e che continueranno a tentare la traversata. E siamo preoccupati per tutte le persone che si costruiranno ripari di fortuna in altri siti nel nord della Francia, in una regione dove la temperatura invernale scende molto al di sotto dello zero".

Una preoccupazione specifica riguarda i minorenni. Msf riporta un censimento dell'organizzazione francese Ftda del 12 ottobre, secondo il quale nel campo di Calais vi erano 1291 minorenni non accompagnati, in media tra i 14 e i 18 anni (il più giovane di 6 anni), che rimarranno a Calais finché non verrà accertata la loro situazione.

Fino all'inizio di ottobre, solo 72 minorenni erano riusciti a raggiungere l'Inghilterra attraverso il processo di riunificazione familiare. I minorenni che non verranno accettati in Inghilterra, o che vorranno rimanere in Francia, saranno inviati presso i Caomie (centri per i minorenni) creati appositamente in tutto il Paese, e dove Msf auspica che le condizioni siano dignitose.

Durante lo sgombero, Msf continuerà ad assistere e informare i minorenni che ha seguito nel campo negli ultimi mesi, veglierà affinché i pazienti più vulnerabili possano essere evacuati in via prioritaria e si è resa disponibile a supportare il sistema sanitario pubblico se necessario.

Già sfollati in 700

"Tutto si sta svolgendo normalmente, in modo organizzato e metodico": lo ha detto il prefetto del Nord-Pas-de-Calais, Fabienne Buccio, intervistata da BFM-TV nel giorno del grande sgombero della tendopoli dei profughi del nord della Francia. Per ora, ha aggiunto Buccio, sono partiti "17 pullman con 711 migranti a bordo. Altri tre bus stanno per partire".

Incendio doloso in un centro di accoglienza

Il centro di accoglienza e orientamento (Cao) di Loubeyrat, nel dipartimento francese del Puy-de-Dôme, destinato ad accogliere una parte dei migranti sfollati oggi dalla tendopoli di Calais, è stato oggetto questa notte da un tentativo di incendio doloso: è quanto precisa la prefettura del Puy-de-Dôme spiegando che l'edificio era vuoto in quel momento.

I pompieri sono intervenuti rapidamente e sono riusciti a contenere le fiamme. Il fuoco non si è propagato oltre l'ingresso.