Calciatori estoni a tavola con l'allenatore della Russia, è polemica

Il calcio non è solo sport, è anche politica. Quante volte è stata pronunciata e sentita questa frase, soprattutto in merito ai recenti Mondiali di calcio in Qatar. Lì si parlava di diritti (violati) e corruzione. Ma molto spesso di mezzo ci sono i (cattivi) rapporti tra Paesi, legati al passato o alla storia più recente. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia non fa eccezione. E capita così che una foto postata sui social diventi un caso politico. Stiamo parlando di uno scatto che ritrae allo stesso tavolo alcuni giocatori (ed ex) della Nazionale di calcio estone e l'allenatore della Russia, Valery Karpin. Due Paesi ai ferri corti da tempo, le cui relazioni sono state esasperate dalla guerra. Tanto che, solo per citare l'ultima, il 29 dicembre il sottosegretario agli Esteri estone Märt Volmer ha affermato di auspicare «l'espulsione della Russia dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU», aggiungendo che «l'Estonia è uno dei principali alleati dell'Ucraina per quanto concerne il tentativo di isolare la Russia nelle varie organizzazioni (internazionali), toglierle potere decisionale nelle questioni di interesse mondiale e portarla a giudizio per i crimini commessi».
Ma torniamo alla foto «incriminata». Lo scatto è stato pubblicato a fine anno su Instagram dall'ex difensore della Nazionale estone Andrei Stepanov. Allo stesso tavolo, tra gli altri, il centrocampista Konstantin Vassiljev (capitano dell'Estonia), l'attaccante Sergei Zenjov, l'ex Andres Oper.
Valery Karpin è nato in Estonia nel 1969, a Narva, città di confine con la Russia la cui popolazione è principalmente di lingua russa. Ha rinunciato al passaporto estone per la nazionalità russa e ha militato nei campionati nazionali sovietici, poi nella Pervaja Liga, fino alla Vysšaja Liga (massima serie del campionato sovietico). È stato eletto Calciatore russo dell'anno nel 1999. Per la nazionale maggiore russa è stato convocato 72 volte, segnando 17 reti, ma in precedenza era stato convocato anche una volta per la Nazionale di calcio della Comunità degli Stati Indipendenti, giocando una partita amichevole. Ha segnato il primo gol della Russia dopo la disgregazione dell'Unione Sovietica, nella partita vinta per 2-0 contro il Messico il 17 agosto 1992. Karpin ha giocato con la maglia russa ai mondiali di calcio di USA 1994 e Giappone e Corea 2002 e agli Europei del 1996. Nel 2003 ha richiesto la nazionalità estone per facilitare i suoi viaggi all'interno dell'Unione europea. Nel 2005 è andato a vivere a Vigo, in Spagna, prima di tornare a Mosca nel 2008.
Insomma, una persona che in Estonia non è vista proprio di buon occhi. Anzi. Anche per le sue esternazioni come «mi sento completamente sovietico» o ancora «se vado in Ucraina, Estonia, Lituania o Georgia, che sono ex repubbliche sovietiche, per me è come andare in Russia, è ancora un paese, l'URSS». Diventato allenatore della Russia lo scorso luglio (il contratto va fino al 2024) Karpin avrebbe anche definito il presidente Vladimir Putin come una «persona saggia, forte e coraggiosa». A marzo del 2022 il capitano della nazionale russa, Artem Dzyuba, attaccante dello Zenit San Pietroburgo, aveva chiesto di non essere convocato per il ritiro a Mosca per motivi familiari, a causa della «situazione in Ucraina», dove risiedono diversi suoi parenti. Karpin, a quel punto, si era espresso in questi termini: «Abbiamo parlato con Artem al telefono, ci ha assicurato che vuole davvero giocare per la Nazionale. Ma ora, a causa della difficile situazione in Ucraina, dove ha molti parenti, si è scusato e ha chiesto per circostanze familiari di non invitarlo a questo incontro».
Ecco spiegato perché quella foto di Capodanno non sia piaciuta in casa estone. Il ministro della Cultura, Piret Hartman, ha condannato ex e attuali membri della squadra che hanno posato con Karpin. I calciatori estoni sono stati criticati anche dall’organizzazione di tifosi di calcio, MTU Jalgpallihaigla, che ha pure chiesto che Konstantin Vassiljev venga privato della fascia di capitano. La Federcalcio estone ha difeso i giocatori - il suo presidente ha dichiarato «è importante preservare il diritto di conoscere e incontrare persone che la pensano diversamente» - e ha rilasciato una dichiarazione a loro nome: «Siamo dispiaciuti per questa situazione e ci scusiamo con tutti coloro i cui sentimenti sono stati feriti dalla cena e dalla pubblicazione della foto sui social media. La nostra conversazione si è concentrata solo sul calcio».