Caos al DECS: Bühler e Cedraschi depositano un'interpellanza

«Caos nel DECS – Incoerenze e indebite ingerenze nelle decisioni sugli ordinamenti scolastici comunali»: così si intitola l'interpellanza inviata al Consiglio di Stato da Alain Bühler e cofirmata da Alessandro Cedraschi.
«Come si apprende dai media, con decisione del 13 marzo 2025, a seguito di una sensibile riduzione del numero di allievi nelle scuole elementari, il Municipio di Tresa ha approvato il nuovo ordinamento scolastico per l’anno 2025/2026, che prevede la concentrazione degli allievi presso il centro scolastico di Croglio e la conseguente chiusura della sede di Sessa», si legge nel documento. «L’ordinamento è stato debitamente approvato dai servizi del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), con il coinvolgimento della Sezione delle scuole comunali e dell’Ispettorato scolastico. Ebbene, pochi giorni dopo questa approvazione formale, nel contesto della risposta al ricorso promosso da alcuni cittadini ed ex Municipali, gli stessi servizi del DECS – invece di confermare la piena legittimità della decisione municipale e l'assenza di effetto sospensivo, come chiaramente previsto dall’art. 94 cpv. 2 della Legge sulla scuola – si sono spinti ad auspicare che il Consiglio di Stato restituisse l’effetto sospensivo alla decisione, mettendo in discussione la capacità del DECS di prendere decisioni coerenti con le leggi, senza farsi influenzare da questioni politiche che non dovrebbero inficiare le decisioni amministrative. I motivi evocati a sostegno di questa richiesta sono acriticamente e pedissequamente quelli sollevati dai ricorrenti».
I due firmatari si dicono dunque sconcertati per tre motivi. Innanzitutto verrebbe rivelato «un grave caos interno al DECS, dove i medesimi servizi si contraddicono a pochi giorni di distanza, generando insicurezza giuridica e amministrativa». In secondo luogo, si sarebbe di fronte a «un'inammissibile ingerenza politica da parte di strutture amministrative che dovrebbero limitarsi all'applicazione della legge, senza esprimere valutazioni di opportunità politica». Infine, si comprometterebbe «l’autonomia decisionale dei Comuni» e si creerebbero «pericolosi precedenti che possono minare l’assetto delle competenze sancito dal diritto scolastico cantonale».
Fatte queste premesse, Bühler e Cedraschi chiedono:
1. Conferma il Consiglio di Stato che l’ordinamento
scolastico presentato dal Municipio di Tresa, che prevede la riduzione da 6 a 5
sezioni di SE è stato approvato dai servizi del DECS il 15 aprile 2025?
2. Si può confermare che, approvando l’ordinamento
scolastico, tutti i requisiti relativi al quadro giuridico che regola
l’organizzazione e la didattica della scuola in questione siano rispettati?
3. Il Consiglio di Stato è consapevole del caos
interno al DECS, evidenziato dal fatto che gli stessi servizi che hanno
approvato l'ordinamento scolastico di Tresa pochi giorni dopo auspicano – senza
base legale – la restituzione dell’effetto sospensivo?
4. Come giudica il Consiglio di Stato il
comportamento di quei servizi amministrativi che, anziché applicare fedelmente
la legge, si permettono apprezzamenti politici inopportuni, invadendo ambiti
che spettano esclusivamente all'autorità politica e giudiziaria?
5. Che misure intende adottare il Consiglio di
Stato per riportare ordine e chiarezza nel DECS, garantendo che i servizi
rispettino rigorosamente la legge sulla scuola senza introdurre, di propria
iniziativa, deroghe o interpretazioni arbitrarie?
6. Il Consiglio di Stato non ritiene che questo
comportamento rischi di creare un precedente gravissimo, che mina l’immediata
esecutività delle decisioni municipali prevista dalla legge e, più in generale,
l’affidabilità delle istituzioni?
7. Come intende il Consiglio di Stato evitare che
simili episodi si ripetano, tutelando concretamente l'autonomia comunale e il
principio di legalità, e impedendo che i servizi amministrativi si trasformino
in organi politici paralleli?
8. Intende prendere dei provvedimenti sanzionatori
verso il capo sezione delle scuole comunali e l’ispettore del luganese per
essersi prestati manifestamente a valutazioni e proposte di natura politica che
non gli competono?