Startup

Capitalisti cercansi

Nel 2022 in Svizzera sono stati investiti quasi quattro miliardi di franchi in iniziative imprenditoriali altamente innovative, per lo più nelle regioni di Zurigo e di Losanna e Ginevra dove negli anni si sono sviluppati «ecosistemi» molto dinamici. In Ticino il settore startup è in fermento, scarseggiano però gli investitori. L’anno scorso sono stati raccolti poco più di quaranta milioni di franchi
La zurighese Climeworks l’anno scorso ha ottenuto finanziamenti per 600 milioni di franchi. ©Keystone/Gaetan Bally
Dimitri Loringett
04.02.2023 06:00

La Svizzera non è l’America, ma vuole somigliarci almeno per quanto riguarda gli investimenti nelle iniziative imprenditoriali innovative: le startup, per intenderci. Ammonta, infatti, a quasi quattro miliardi di franchi il capitale di rischio raccolto solo l’anno scorso. Le cifre, pubblicate dallo Swiss Venture Capital Report 2023, sono state rese note dal portale tematico startupticker.ch. La metà di questa importante cifra è andata a venti società, sulle quali svetta la zurighese Climeworks, che con ben 600 milioni di franchi si assicura - sulla carta - un futuro roseo per lo sviluppo del suo innovativo sistema di filtraggio dell’aria per catturare l’anidride carbonica (la CO2).

Un altro dato interessante riportato da startupticker.ch è quello relativo alla distribuzione geografica dei finanziamenti: circa due miliardi di franchi - più della metà del totale - sono andati infatti a startup insediate nel Canton Zurigo, mentre poco più di un miliardo è andato a iniziative nei cantoni di Vaud e di Ginevra.

E in Ticino? «Appena» 40 milioni di franchi, una cifra modesta nel confronto nazionale ma dignitosa per una regione dove il mondo startup è in pieno fermento e sulla quale la politica economica cantonale punta molto. «Ma senza i capitali degli investitori, non ci saranno mai le aziende», esordisce Jacqueline Ruedin Rüsch di Privilège Ventures, con cui abbiamo fatto due chiacchiere sulla componente fondamentale del percorso di una startup: il «venture capital» (VC).

Investire in startup

In italiano si dice «capitale di rischio», che per definizione è un ramo del «private equity» (PE), una categoria della finanza aziendale in cui investitori (società o individui) apportano capitali freschi in imprese neonate. «Mentre un fondo PE mira generalmente a rilevare una società già avviata e con prospettive di sviluppo, ma che si trova magari in una fase di difficoltà e quindi la risana per rivenderla con lo scopo di trarne profitto, un fondo VC, come è il nostro, investe piuttosto nella fase iniziale di una società con il cosiddetto “seed money”, allo scopo farla crescere e di ottenere, a termine, un certo multiplo sul capitale investito e uscire dall’operazione. Ma questo “exit”, come si dice in gergo, non significa che la società va male. Al contrario, significa che ha un prodotto innovativo maturo per affermarsi sul mercato».

Politecnici e «prossimità»

Nel rapporto di startupticker.ch sul VC in Svizzera il Ticino è praticamente assente. Come mai? Ancora Ruedin Rüsch: «Semplicemente in Ticino manca un vero ecosistema come quelli che si vedono a Zurigo e Losanna. In queste due aree ci sono naturalmente i due politecnici federali, che sono dei motori d’innovazione conosciuti internazionalmente e sempre più fucine per gli imprenditori in erba. Ma attorno a questi due centri accademici ruotano anche diverse realtà, quali aziende, investitori, società finanziarie, studi legali specializzati ecc. Certo, in Ticino non mancano questi attori, manca però a mio parere un po’ di “prossimità”. A Losanna, per esempio, il centro d’innovazione è attaccato al politecnico e nello stesso comprensorio si trovano anche le aziende, alcune addirittura con un punto di contatto fisico all’interno del centro. Questo facilita molto la nascita di una rete».

Un esempio della prossimità fra startup e aziende in Ticino ci viene fornito dal Lifestyle-Tech Competence Center a Manno, un centro di sviluppo e innovazione dove accanto agli spazi di coworking ci sono gli uffici di società quali Microsoft e Accenture.

Un’ecosistema frammentato

Ma in Ticino un «ecosistema dell’innovazione» esiste ed è sempre più visibile, benché forse ancora un po’ frammentato. A Bellinzona si sta sviluppando un vero e proprio «polo biomedico» attorno agli istituti di ricerca IRB e IOR, mentre a Lugano c’è il Campus Est USI-SUPSI, dove si trovano le facoltà di Scienze informatiche e Biomediche dell’USI, il Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI e i servizi di incubazione per startup dei due istituti ticinesi. Ma le due aree, benché separate da appena 15 minuti di treno, restano tutto sommato «distanti».

Una distanza che però si dovrebbe poter colmare con la componente VC. Dal 2016, infatti, c’è TiVenture, un fondo (appartenente alla Fondazione Centenario Banca Stato) che investe nella fase iniziale di startup ticinesi nei settori biomedicale e tecnologia avanzate. Un esempio di frutto di questo «ecosistema» lo si è visto nel marzo 2021, quando la società Gain Therapeutics chiuse con successo la sua IPO (l’offerta pubblica di vendita) e venne quotata al Nasdaq negli Stati Uniti, raccogliendo capitali per ben 46 milioni di dollari.

Lo Stato c’è, ma non basta

In tutto questo, il Cantone Ticino fa la sua parte, agevolando chi vuole fare impresa e promuovendo programmi di cosiddetta «accelerazione» d’impresa, come la Boldbrain Startup Challenge. «Tutto serve e aiuta, ma non si può pensare che un ecosistema venga sviluppato dallo Stato», chiosa Jacqueline Ruedin Rüsch. «È fondamentale creare le condizioni per attirare anche gli investitori, perché questi vanno dove c’è “sistema” e maggiori possibilità di ottenere un ritorno sugli investimenti. Come Privilège Ventures guardiamo sempre con attenzione le startup che nascono in Ticino. Ce ne sono di davvero interessanti, come ad esempio Gondola MedTech, in cui abbiamo anche investito ma che poi si è trasferita a Losanna perché è lì che ha trovato, appunto, il “sistema” che le serviva per svilupparsi ulteriormente. E così, come si può anche vedere nel rapporto di startupticker.ch, il nostro fondo investe principalmente in società insediate nei centri di Zurigo e Losanna perché il Ticino non è ancora maturo per il vero venture capital».

Il Ticino innovativo si presenta

Alla seconda edizione della Giornata cantonale delle startup, organizzata dal Dipartimento delle finanze e dell’economia con la Fondazione Agire, si potrà scoprire «l’ecosistema dell’innovazione» in Ticino. Oltre alle due tavole rotonde tematiche, di cui una dedicata all’interessante settore delle società scientificamente avanzate e dei relativi aspetti contrattuali e della proprietà intellettuale, ci saranno due sessioni di «pitch» alle quali venti startup ticinesi presenteranno i propri progetti. Ci sarà pure uno spazio dedicato al tema VC, con l’intervento del direttore di TiVenture Lorenzo Leoni e, infine, l’incontro con Filippo Riva, direttore di Humabs BioMed. L'appuntamento è giovedì 9 febbraio al Palazzo dei Congressi di Lugano. Iscrizioni su www.ti.ch/giornata-startup.