Il caso

Capri Sun si mette contro l'Unione Europea e lancia una petizione

L'azienda produttrice della famosa bevanda è contraria alle norme UE che le impongono di utilizzare cannucce in cartone anziché in plastica
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Red. Online
12.09.2024 15:00

L'azienda produttrice della famosa bevanda Capri Sun non ci sta e lancia una petizione online indirizzata alla Commissione europea. Pomo della discordia sono le cannucce in plastica. Già, perché dal 2021 nell'UE non si possono più utilizzare e vanno sostituite con cannucce in cartone. Una misura, secondo il Capri Sun Group, che ha sede a Baar, nel canton Zugo, eccessiva. Ecco allora che l'azienda ha iniziato una raccolta firme su change.org.

La petizione ha trovato il favore di diversi consumatori che nella sezione commenti di change.org si sono sbizzarriti. C'è chi scrive che «le cannucce in cartone sono il più grande spreco». E c'è chi la mette sul piano ironico dicendo: «Voglio gustarmi un Capri Sun, non un quaderno di matematica».

Almeno in Svizzera, dove le è permesso dalla legge, Capri Sun Group ha deciso di tornare sui propri passi e di sostituire al più presto le cannucce in cartone con quelle in plastica. Ad affermarlo sulle colonne della SonntagsZeitung è stato il direttore del gruppo elvetico. Tra i pregi delle cannucce in plastica, secondo l'azienda di Baar, ci sarebbe il fatto che sono facilmente infilabili nella confezione della bevanda. 

Anche la grande distribuzione sembra piuttosto favorevole a un ritorno alle origini. Come scrive Watson, Coop dice, per esempio, che le cannucce in plastica sono molto apprezzate dalla clientela. Più cauta la posizione di Migros che, pur dicendosi favorevole all'utilizzo di cannucce in plastica, sottolinea che «per il bene dell'ambiente, il futuro sarà chiaramente all'insegna della cannucce in cartone».

Le cannucce in plastica, osserva il direttore di Swiss Recycle Patrik Geisselhardt, non sono a ogni modo dannose per l'ambiente a priori: tutto dipende dalla fine che fanno una volta utilizzate. Se vengono riciclate, non ci sono grossi problemi, se vengono gettate nell'ambiente il discorso invece cambia.

Geisselhardt si spinge quindi più avanti dicendo che «gli imballaggi monomateriale sono importanti dal punto di vista del riciclaggio». Le confezioni in plastica e le cannucce in cartone devono infatti essere separate prima di essere riciclate, mentre nel caso di una confezione tutta in plastica, il processo di riciclaggio si semplifica. Per il direttore di Swiss Recycle, dunque, le normative europee sono solo l'espressione di una «politica simbolica». Egli ritiene tuttavia che sia poco probabile che l'UE ritorni sui propri passi perché «la plastica è mal vista».

Se la petizione del Capri Sun Group ha trovato diversi sostenitori, va però anche detto che numerosi sono pure coloro che si oppongono alle richieste dell'azienda di Baar. Su change.org è così apparsa una contro-petizione in cui si sostiene che «il ritorno alla plastica monouso sarebbe un segnale pericoloso nonché l'occasione per altre aziende di avanzare domande simili». La contro-petizione lanciata dall'associazione per la protezione dei mari Sana Mare ha raccolto 20.000 firme in qualche giorno. Al contrario, per raggiungere le 45.000 firme Capri Sun Group ha impiegato due settimane.