Cara dolce casa, il sogno costa sempre di più

Casa dolce casa. Sì, ma sempre più un sogno per pochi. Nel secondo trimestre del 2025, i prezzi delle proprietà residenziali in Svizzera hanno infatti registrato un nuovo aumento. Il rincaro riguarda tanto gli appartamenti quanto le case unifamiliari.
Secondo l’indice svizzero dei prezzi degli immobili residenziali, pubblicato ieri dall’Ufficio federale di statistica, i prezzi sono saliti in media dell’1,9% rispetto al trimestre precedente. Ancora più marcato l’aumento su base annua: rispetto allo stesso trimestre del 2024, la crescita media è stata del 5%.
Nel dettaglio, i dati diffusi ieri mostrano che l’aumento più consistente, rispetto al primo trimestre del 2025, ha riguardato gli appartamenti, i cui prezzi sono saliti del 2,2%. Più contenuto l’incremento per le case unifamiliari, pari all’1,5%. Su base annua, tuttavia, entrambi i segmenti hanno segnato rincari importanti: +3,9% per le case unifamiliari e addirittura +6,0% per gli appartamenti.
La ripartizione geografica
L’Ufficio federale di statistica non fornisce spiegazioni sulle cause dell’aumento, ma la suddivisione geografica dell’indice rivela aspetti interessanti.
Le case unifamiliari hanno registrato un incremento marcato nei comuni rurali (+3,4%), mentre un calo si osserva unicamente nei comuni intermedi (–0,9%).
Il segmento degli appartamenti di proprietà, invece, ha presentato aumenti in tutte le categorie di comune, con la crescita più pronunciata proprio nei contesti rurali (+3,0%). Il grafico in pagina – sia detto qui per inciso – riporta il valore medio, tra case unifamiliari e appartamenti di proprietà.
I dati a livello nazionale risultano inoltre coerenti con quanto registrato sul piano cantonale nelle transazioni immobiliari: secondo le statistiche più recenti (primo trimestre 2025), il valore complessivo delle operazioni – comprendenti proprietà per piani, fondi non edificati ed edificati – ha raggiunto 927 milioni di franchi, segnando un aumento del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il costo del denaro
Ma quali sono le cause di questo rincaro? Secondo Gianluigi Piazzini, presidente della CATEF, la Camera ticinese dell’economia fondiaria, i fattori sono molteplici. Tra i principali, il costo del denaro: dopo l’ultima riduzione decisa dalla Banca nazionale svizzera, anche i tassi ipotecari sono scesi, contribuendo a sostenere i prezzi degli immobili, correggendoli al rialzo. Non solo. Piazzini ricorda che, al di là delle oscillazioni congiunturali, negli ultimi quarant’anni il valore delle proprietà è quasi sempre cresciuto. «La domanda c’è. Forse in forma più selettiva, ma finché resta viva, non sorprende che i prezzi continuino a salire».
Perché i comuni rurali?
Ma come si spiega che l’aumento più marcato dei prezzi si sia registrato nei comuni rurali? Anzitutto, va precisato che si tratta di un incremento relativo: nei grandi agglomerati i prezzi restano mediamente più elevati. Inoltre, è verosimile che la domanda si sia spostata proprio verso i comuni periferici, dove l’acquisto di una proprietà risulta meno oneroso. È qui che si sono concentrati molti acquirenti, generando così i maggiori movimenti al rialzo.
«L’aumento dei prezzi non è il risultato di un solo fattore, ma della concomitanza di più dinamiche», commenta al riguardo Piazzini. «Da un lato i terreni sono diventati più costosi e i costi di costruzione continuano a crescere; dall’altro la domanda tende a concentrarsi in determinate aree, creando pressioni aggiuntive sul mercato. È la somma di questi elementi a determinare l’attuale rincaro».
Il nodo della pianificazione
Su queste dinamiche ha poi influito, indirettamente, anche lo sviluppo centripeto promosso dalla Confederazione a livello pianificatorio. La logica prevede di evitare nuove edificazioni su terreni vergini, privilegiando invece la densificazione. Con un problema, però: «Nei comuni urbani e nelle grandi città i terreni a uso intensivo sono molto limitati. È in questo segmento – osserva Piazzini – che si potrebbe avviare un discorso serio sulle pigioni e, quindi, sui prezzi più accessibili. In teoria tutti sostengono l’uso intensivo, ma in pratica nessuno lo accetta. Se si prova ad aumentare l’indice di sfruttamento di un terreno, l’opposizione è immediata e sicura». Il risultato? Il valore delle proprietà nei centri urbani continua a crescere, spingendo la domanda verso le aree periferiche.
«Sì, ma non perdiamo la fiducia nel mercato»
Secondo i dati pubblicati ieri dall’Ufficio federale di statistica (UST), i prezzi delle abitazioni di proprietà in Svizzera sono aumentati del 5% in un anno. Una tendenza che si conferma anche in Ticino, dove alcune zone – soprattutto quelle più richieste – hanno visto un apprezzamento significativo.
SVIT Ticino, l’associazione dei professionisti del settore immobiliare, riconosce le difficoltà che questo comporta per chi sogna una casa di proprietà, in particolare le giovani famiglie. Ma l’associazione invita a guardare la realtà con equilibrio e fiducia: «Il mercato immobiliare ticinese è in evoluzione, ma non è fuori controllo», sottolinea Nicolas Daldini, presidente di SVIT Ticino. «Anche se i prezzi sono cresciuti, nel nostro cantone esistono ancora opportunità interessanti. In diverse aree – come il Locarnese o il Mendrisiotto – l’offerta è ampia e i collegamenti con i centri principali sono migliorati sensibilmente. Oggi più che mai vale la pena guardare oltre i centri tradizionali».
Secondo SVIT Ticino, il mercato regionale presenta un equilibrio maggiore rispetto ai grandi centri urbani svizzeri. L’offerta di appartamenti in locazione è ancora ampia, e ciò contribuisce a mantenere la concorrenza viva anche nel settore della proprietà.
In un momento in cui si parla molto di crisi della casa, SVIT Ticino vuole quindi lanciare un messaggio positivo: «Con le giuste strategie – tra cui una maggiore collaborazione tra pubblico e privato – si può rendere la casa di proprietà un obiettivo ancora alla portata. Servono però visione, coraggio e investimenti intelligenti». E ancora: «Nonostante l’aumento dei costi, non perdiamo la speranza. Il mattone in Ticino rimane un investimento solido, e come associazione vogliamo contribuire affinché sempre più persone possano realizzare il proprio sogno abitativo», conclude Daldini.