Carne: etichette più informative non necessarie

Ats
23.01.2015 17:17

BERNA - Non è necessario introdurre un'etichetta per segnalare gli alimenti prodotti con carne e pesce importati provenienti da allevamenti che non rispettano gli standard svizzeri sulla protezione degli animali. È quanto ritiene la Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) che ha bocciato una iniziativa parlamentare in tal senso depositata dal consigliere nazionale Pierre Rusconi (UDC/TI).

Nel suo atto parlamentare, già approvato dalla competente commissione della Camera del popolo, Rusconi propone per questi prodotti di apporre sugli scaffali o sui menu dei ristoranti la dichiarazione "proveniente da un sistema di allevamento, di caccia o di macellazione non conforme alla legislazione svizzera".

Rusconi fa notare che vi sono grandi differenze nei sistemi di allevamento e nelle disposizioni legali che regolano il trasporto, la caccia o la macellazione. Pratiche vietate in Svizzera, sono invece perfettamente legali all'estero. Carne, pesce e prodotti preparati a partire da animali maltrattati sono venduti nel nostro paese, senza alcuna dichiarazione, lamenta l'iniziativa del ticinese. I produttori svizzeri, che rispettano le prescrizioni della legislazione federale sulla protezione degli animali, risultano penalizzati e i consumatori magari sostengono, senza saperlo, l'importazione di merci provenienti da allevamenti che maltrattano gli animali.

La CSEC-S, "nonostante le simpatie suscitate dall'iniziativa", la ritiene tuttavia poco realistica poiché "è difficoltoso attuare e controllare all'estero quanto richiesto" da Rusconi. Inoltre, già oggi i produttori hanno la possibilità di dichiarare volontariamente la provenienza. In questo modo, sostiene la commissione, "la situazione attuale garantisce già un'elevata protezione dei consumatori".

L'oggetto torna pertanto alla Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio nazionale.

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